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Villaggio degli Ulivi di Riesi diventa luogo del cuore del Fai

Il Servizio Cristiano di Riesi in provincia di Caltanissetta diventa luogo del cuore del Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, e si apre ai visitatori che vorranno approfondire la storia di un luogo carico di significati. L’appuntamento è fissato per domenica 17 ottobre con orari 10:00 – 12:00 / 15:00 – 18:00 . Ogni turno durerà 60 minuti con pausa dalle 13 alle 15 (ultimo turno della mattina ore 12)

Le visite saranno a cura della locale sezione del Fai e del personale del Servizio Cristiano.

Come si legge sul sito del Fai «La visita permetterà di scoprire un progetto di autentica fusione tra architettura e natura in cui le forme si immergono nel paesaggio di ulivi e solfatare e il sogno di una comunità prende vita. Partendo dalla presentazione del luogo e dell’ideale che incarna, secondo i principi di solidarietà attiva, contrasto all’illegalità ed alla mafia, sviluppo sostenibile, ancora oggi seguiti, visiteremo le scuole (Micro-Nido, Infanzia e Primaria) dove i bambini e le bambine vengono istruiti secondo una pedagogia laica, innovativa e una didattica inclusiva (laboratorio musicale e poetico, biologia, chimica elementare o narrativa)senza nessuna discriminazione per classe sociale, cultura, o religione. Raggiungeremo il museo che ospita la storia della missione del Servizio Cristiano, l’utopia dell’Agape che il pastore Tullio Vinay annunciava con la parola e con l’impegno e che riuscì a trasformare in sviluppo sostenibile come dimostrano la cura educativa e quella degli ulivi secolari mai abbattuti. La visita terminerà con la scoperta della Casa per ferie e della Casa comunitaria da cui i partecipanti potranno godere di una vista mozzafiato».

Siamo negli anni ’60 e il progetto del Centro Ecumenico valdese “Servizio Cristiano” a Riesi viene affidato all’architetto Leonardo Ricci, uno degli autori più interessanti del tempo, lontano dall’estetica accademica. Lo stesso autore aveva già disegnato, per la comunità valdese, il progetto del Centro Ecumenico “Agape”, in Piemonte, dove, come a Riesi, erano applicate le indicazioni teoriche e spirituali di Tullio Vinay, allora pastore valdese a Firenze e amico dell’architetto. Il Villaggio Monte degli Ulivi prende il nome dal piccolo rilievo su cui nasce, nell’entroterra siciliano attraente e povero, ricco di ulivi.

Ricci immagina un villaggio vero e proprio, in cui si possano svolgere diverse attività: da quelle produttive a quelle culturali e di istruzione, a una foresteria residenziale. Il valore dell’architettura del villaggio risiede nel rapporto che l’opera instaura con il luogo, con la sua conformazione morfologica e persino con gli ulivi preesistenti, che Ricci riesce a conservare. La costruzione del Villaggio fu terminata nel 1968 con il completamento della scuola elementare e fu riconosciuta come patrimonio culturale; ancora oggi rappresenta il desiderio di concretizzare stili di vita alquanto anticonvenzionali, mediante l’idea dello “spazio comunitario” tutt’ora vissuta da collaboratori, collaboratrici, bambini, ospiti e residenti.

A Riesi Ricci impiega forme plastiche e organiche, realizzate in calcestruzzo intonacato di bianco, che si contrappongono a dei basamenti squadrati in conci di pietra a vista. L’uso di superfici curvate e lisce e di ampie coperture a grandi falde o a vela risente dell’influenza del suo apprendistato presso lo studio di Giovanni Michelucci e del suo debito verso l’architettura organica e, segnatamente, verso Frank Lloyd Wright, di cui Ricci e i suoi amici e colleghi – tra cui Leonardo Savioli – scoprivano in quegli anni la forza propulsiva. Tutt’intorno la natura con 20 ettari di terreno prevalentemente occupati da ulivi biologici, mandorle ed un orto, da dove provengono le verdure sane per la mensa scolastica, per i pranzi e le cene degli ospiti nella Casa per Ferie Monte degli Ulivi.

Qui il link per prenotare la visita.