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«Non chiamatele più “morti bianche”»

Vorrei rivolgere un appello al mondo dell’informazione: «non chiamate più le morti sul lavoro con il termine improprio: “morti bianche”», afferma Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a Firenze, lanciando il suo accorato appello ai mezzi d’informazione in Italia; un appello sostenuto dal settimanale e quotidiano online Riforma.

«”Morti bianche” è un termine che offende – prosegue Bazzoni -, in particolar modo i familiari e la memoria delle vittime sul lavoro.

Queste morti non sono mai “dovute al fato” o “al destino cieco e beffardo”, ma si determinano perché in molti luoghi di lavoro non si rispettano neanche le minime norme per la sicurezza.

Non sono “morti bianche”, candide, immacolate, innocenti. Sono morti sporche, sporchissime!

Morti che si tingono di un colore acre, quello della responsabilità; di uno scuro indelebile, se pensiamo alle famiglie che non vedranno mai più rincasare il familiare che era uscito per andare a lavorare.

Di bianco, dunque, restano solo le pagine di tante vite interrotte, spezzate; il pallore di molteplici quotidianità familiari distrutte per sempre.

Non c’è nulla di bianco in una morte sul lavoro.

Queste tragedie, perché di ciò si tratta, sono fatti inaccettabili per un Paese civile e avanzato, un Paese che non può più permettersi di contare ogni giorno morti sui posti di lavoro.

A nome mio personale – prosegue Bazzoni – e di tante altre persone, testate e associazioni, che hanno deciso di aderire a quest’appello, come Riforma e Articolo 21, di usare termini più appropriati quando si divulgano le notizie relative a queste continue tragedie definendole per quello che sono: morti sul lavoro.

Anche perché vi sono sempre delle responsabilità dietro a ogni singola morte.

È partire dal linguaggio, dalla cura e dalla scelta delle parole che si può e si deve iniziare a combattere una battaglia necessaria: garantire a tutte e a tutti la sicurezza sul lavoro, grazie alla prevenzione.

Chiedo ai mezzi d’informazione di aderire a quest’appello e di rilanciarlo sui propri siti web», conclude Bazzoni.

Chiunque voglia aderire all’appello può inviare un’email a: marco.bazzoni01@libero.it con nominativo, azienda, qualifica e città.

Primo firmatario: Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a Firenze

La redazione di Riforma aderisce all’appello:

Alberto Corsani

Marta D’Auria

Claudio Geymonat

Gian Mario Gillio

Samuele Revel

Pietro Romeo

Sara Tourn