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Comunità di fede insieme per una legge sull’ecocidio

È stata lanciata giovedì 16 settembre l’iniziativa di “Faith for Ecocide Law”, una coalizione interreligiosa a sostegno dell’istituzione dell’ecocidio come crimine internazionale. L’intento è quello di riunire comunità di fede e di agire presso la Corte penale internazionale, per una legge vincolante sul tema. È un’iniziativa congiunta di End Ecocide Sweden, Stop Ecocide International, Swedish Christian Council e la diocesi cattolica di Stoccolma, insieme ad altri partner.

La storia parte dal lontano, nel corso della prima conferenza delle Nazioni Unite sulle questioni ambientali, a Stoccolma, nel 1972. L’allora primo ministro svedese Olof Palme (vittima di un attentato a febbraio 1986) usò questo termine, “ecocidio”.

È passato quasi mezzo secolo, che ha visto la firma di trattati e convenzioni, ma «i sistemi viventi del mondo si stanno rapidamente degradando» denunciano i promotori dell’iniziativa. La campagna è stata lanciata in una conferenza online con relatori di diverse fedi e organizzazioni interreligiose, in vista della prossima conferenza delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, Stoccolma+50. Fra le parole chiave di questo percorso: protezione della natura, rispetto della casa terrena, i peccati contro l’ecologia. Il sostegno arriva da più organismi religiosi, e la rete intende allargarsi ancora. Nella sua riunione annuale dell’Assemblea (agosto 2021), la Chiesa di Svezia giovanile ha deciso di sostenere il riconoscimento dell’ecocidio come crimine internazionale e ha esortato la Chiesa di Svezia a fare lo stesso.

In Italia, l’iniziativa è stata divulgata dalla Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

 

Immagine tratta dal sito dell’iniziativa Faith for Ecocide Law