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Usa. «Ida», disastro annunciato

«Sale il numero delle vittime causate dalla violenza della tempesta tropicale che ha colpito il Nordest degli Stati Uniti. Le stazioni della metropolitana della “Grande Mela” sono sott’acqua. Il sindaco De Blasio: “Restate a casa”», sono alcuni titoli lanciati ieri dai notiziari internazionali.

Negli stati meridionali degli Stati Uniti (ricorda il sito dell’Esercito della salvezza internazionale) un esercito di volontari è impegnato in un’enorme mobilitazione per aiutare le persone colpite dall’uragano Ida; uragano di categoria 4 che ha toccato le coste Usa e la terra ferma.

«Il cataclisma ha provocato serie interruzioni elettriche; circa un milione di persone è rimasta infatti senza energia. Inoltre, i forti venti hanno provocato danni ad abitazioni e edifici e le squadre formate da volontari dell’Esercito della Salvezza stanno anche facendo valutazioni dei danni causati», si legge sul sito dell’Esercito della Salvezza – Salvation Army International  ( chiesa che attualmente serve in più di 130 paesi e che conta circa 1 milione di membri, affiancando alla predicazione della Parola di Dio opere sociali di vario genere quali scuole, case per bambini, ostelli per senza fissa dimora, ospedali, programmi di emergenza per i disastri) che oggi sta operando, senza sosta e con interventi mirati, negli Stati Uniti alla pari di un po’ tutte le chiese del Paese, in prima linea nell’emergenza

«In Louisiana e in molte parti del Mississippi l’erogazione di elettricità non è ancora completamente ristabilita e le temperature sono in aumento», rileva Jeff Jellets, direttore dei servizi di emergenza per i disastri del Territorio meridionale degli Stati Uniti dell’Esercito della Salvezza. «Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, stiamo proseguendo nella nostra missione: quella di fornire soccorso al maggior numero possibile di sopravvissuti. Le nostre squadre sono dotate di rifornimenti, cibo e acqua e sono pronte a fornire supporto emotivo e spirituale alla popolazione colpita».

«Già lo scorso 31 agosto – si legge ancora – erano stati preparati 140.000 pasti. Ora sono in funzione 38 unità di alimentazione mobili, 17 delle quali in continuo movimento tra gli stati limitrofi. Queste unità, gestite da personale qualificato e da volontari, serviranno cibo e bevande, distribuiranno forniture essenziali e garantiranno l’assistenza necessaria – emotiva e spirituale – ai sopravvissuti e ai primi soccorritori oggi esausti».

Sono 11, invece, le unità mobili di alimentazione trasferite in varie località del Texas.

Alvin Migues, il direttore dei servizi di emergenza per i disastri naturali dell’Esercito della salvezza in Texas, afferma: «Abbiamo spostato tutte le unità dal Texas a Baton Rouge, quando è stato possibile farlo, ossia dopo che l’uragano Ida si è trasferito nelle aree circostanti. Il posto di comando è ora operativo. Le interruzioni di corrente rappresentano certamente la sfida più significativa in questo momento, ma continuiamo a valutare i danni e le esigenze di ciascuna comunità».

Ogni unità di alimentazione mobile «può servire da 500 a 1.500 pasti al giorno. Poi, l’importante partnership con la Southern Baptists sta assicurando il funzionamento delle unità al massimo delle loro capacità».

Le unità mobili dell’Esercito della Salvezza, «sono inoltre in grado di raggiungere i luoghi che hanno maggior necessità e distribuire i pasti preparati presso le tre grandi cucine da campo gestite dai Southern Baptists, ognuna delle quali è in grado di servire più di 15.000 pasti al giorno».

Il personale dell’Esercito della Salvezza, dunque, sta collaborando con le agenzie di gestione delle emergenze federali, statali e locali, di chiese, e con altri partner per rispondere e monitorare i potenziali impatti e l’evolvere della situazione per dare risposte diverse alle necessità incombenti.

E mentre si fanno ancora i conti con i danni provocati da «Ida», un altro uragano chiamato «Larry» rischia di essere il più grande uragano della stagione.

Il National Weather Services sta monitorando l’evoluzione di questa nuova tempesta tropicale, ora in aperto Atlantico, ma che già la prossima settimana potrebbe ragiungere la costa occidentale degli Usa.