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«Lasciar risuonare in noi la bellezza del Creato»

Grand Kiff, con questo nome un po’ misterioso si radunano dal 2009 i giovani della Chiesa protestante unita di Francia (Epudf) tra i 15 e i 20 anni, provenienti da tutta la Francia ma anche da altri paesi francofoni, altre chiese e organismi partner quali la Chiesa d’Inghilterra, le chiese membri della Cepple (Conferenza delle chiese protestanti dei paesi latini d’Europa, tra cui l’Italia), la Federazione luterana mondiale, la Cevaa. A questo incontro si accompagna dal 22 luglio al 4 agosto l’”Alter’Kiff”, per una fascia d’età più ampia, 18-30 anni, che ha la funzione di supporto del Grand Kiff nelle aree accoglienza/gestione logistica, ristorazione, animazione/musica/vita spirituale, comunicazione.

Il primo Grand Kiff si tenne a Lione nel 2009 su iniziativa della Chiesa riformata di Francia, cui seguì nel 2013 Grenoble, mentre nel 2016 è stata la cittadina bretone di Saint-Malo a ospitare l’evento. La quarta edizione avrebbe dovuto tenersi lo scorso anno ad Albi, ma è stata rimandata causa Covid. Quest’anno l’incontro è stato confermato nella stessa città, seppure in forma più limitata. Sono previsti “solo” 400 partecipanti (nell’edizione del 2016 erano stati circa 850), che verranno divisi in sottogruppi separati per evitare lo sviluppo di contagi, più un centinaio di adulti nell’organizzazione.

Questo grande raduno è per centinaia di ragazze e ragazzi un mix di festa, aggregazione e vita comunitaria, con culti, musica, spettacoli, e momenti di discussione e riflessione teologica o sull’attualità: dalla tutela dell’ambiente ai migranti, al terrorismo, tema centrale nel precedente incontro a Sain-Malo, a poca distanza dall’attentato di Rouen in cui era stato barbaramente ucciso padre Jacques Hamel.

Quest’anno il tema sarà l’ambiente, con il titolo La Terre en partage” che richiama il Vangelo di Matteo (5,5) secondo la traduzione ecumenica Tob, in genere tradotto in italiano con «Beati i mansueti, perché erediteranno la terra», che esprime un concetto ben diverso da quello di «terra condivisa». Il tema, che comprende i concetti di cittadinanza attiva, educazione ambientale, impegno e responsabilità, è legato alla riflessione condotta dai Sinodi 2019-2020/2021 dell’Epudf, che appunto si sono interrogati sul ruolo e le azioni delle chiese nella tutela ambientale.

«È un invito a riflettere su questo testo biblico e sulle questioni dell’ecologia e della solidarietà. La “dolcezza” è una sfida straordinaria per questo mondo abitato dalla violenza», ha osservato il pastore Daniel Cassou, responsabile della comunicazione dell’Epudf, ai microfoni di Rcf.

Il programma prevede infatti di «lasciare risuonare in noi la bellezza del Creato e la complessità del mondo che ci circonda. Prima, durante e dopo, questo incontro è un trampolino di lancio per arricchire le dinamiche locali e regionali. La Chiesa con il sostegno dei suoi partner propone uno spazio per interrogarsi, riflettere e agire insieme». Infatti, l’obiettivo del Grand Kiff è l’azione durevole nel mondo, all’esterno del campo ma anche all’esterno delle chiese.

Con questo appuntamento, pensato da e per i giovani”, come si legge ancora nella presentazione del programma, «la Chiesa, insieme ai suoi partner, afferma il posto centrale dei giovani al cuore della Chiesa e propone loro di vivere un tempo di incontro che è dedicato a loro. Nel rispetto della pluralità delle convinzioni, questo evento offre a ciascuno l’opportunità di incontrare Gesù Cristo e di camminare nel proprio percorso di fede personale, in particolare attraverso la lettura della Bibbia, i momenti di lode, le animazioni, i giochi e i momenti di incontro».

Infatti, insistono gli organizzatori, al Grand Kiff c’è posto per tutti: per chi dice io credo”, io dubito”, io spero”.

Nel suo messaggio al termine del Consiglio nazionale di fine giugno, la pastora Emmanuelle Seyboldt, presidente del Consiglio nazionale della Epudf, ha detto: «Di certo le condizioni non sono ancora tornate alla normalità, le disposizioni sanitarie non ne faciliteranno lo svolgimento, questo raduno non assomiglierà alle precedenti edizioni, ma il Consiglio nazionale e il Comitato direttivo hanno voluto che avesse luogo “nonostante tutto”!

Per i giovani, che hanno bisogno di respirare dopo un anno di chiusura e di limitazione delle relazioni, per i volontari impegnati da tre anni nella preparazione, sotto la guida di Christine Mielke, per le chiese locali, che sono state in difficoltà per mantenere i legami con i giovani durante tutti questi mesi, per tutti il Grand Kiff sarà una boccata d’ossigeno. L’essenziale non è “fare numero”! Senza dubbio la situazione porterà ad avere meno iscritti degli altri anni. Ma l’essenziale è che i giovani che verranno possano vivere un tempo di rinnovamento, di incoraggiamento, di preghiera, di incontro e di ascolto della Parola».

 

Foto di repertorio via Istock