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A Sarah Macharia il Premio «Gender Equality»

Sarah Macharia, coordinatrice del Global Media Monitoring Project (Gmmp) dell’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (Wacc) , ha ricevuto il Gender Equality Champion consegnatole dal Free Press Unlimited.

Il Premio le è stato conferito per aver ideato la Campagna Media4Women e attraverso la quale si raccontano e condividono le storie di molte donne «che  si impegnano e operano attivamente per raggiungere una concreta parità di genere nei media». Il Gmmp, programma che monitora a livello globale i media, è stato lanciato ufficialmente nel 1995. Da allora, afferma Macharia: «Nel corso degli anni abbiamo assistito a una diffusa sotto-rappresentazione dell’universo femminile, sono state riportate spesso dichiarazioni mendaci e l’emarginazione delle donne è proseguita sia sulla stampa, sia in Tv, sia nelle radio. Dal 2010 queste difficoltà si sono potute registrare anche sui siti di notizie online e su Twitter. Un problema comune quello della disparità di presenza e trattamento e rappresentazione femminile riscontrabile purtroppo in tutti i paesi, in tutte le regioni, da 25 anni a questa parte».

Macharia rileva inoltre che, «dal Gmmp 2020 emergono alcuni risultati non incoraggianti disponibili in settimana che indicano quanto la disuguaglianza, la discriminazione e l’emarginazione siano aumentate» in occasione della pandemia di Covid-19, «le disuguaglianze presenti nella nostra società sono oggi davvero allarmanti».

Macharia, ha sottolineato quanto «a livello globale sembra esserci una mancanza di attenzione su quanto siano importanti i media. L’uso che di essi si fa plasma le questioni di genere. I media devono promuovere l’uguaglianza di genere, non proporre stereotipi sessisti e diffondere luoghi comuni inaccettabili». I professionisti dei media devono studiare e partire dai dati, ricorda ancora, «non chiediamo a giornalisti e ai redattori delle redazioni di diventare “attivisti per la parità di genere”; chiediamo loro semplicemente che sia attuata e con professionalità una prospettiva di genere».

Leggi l’intervista completa qui.