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Vita in abbondanza

Beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni
Salmo 23, 6

Gesù dice: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza»
Giovanni 10, 10

Ci sono tanti personaggi politici che si propongono quali difensori e portatori di benessere per il popolo, ma sono davvero pochi coloro che s’impegnano per questi obiettivi. E quando lo fanno succede quasi sempre dopo che hanno risolto i propri problemi economici, politici e di potere personale. Cristo, invece, è davvero l’unico che bada elusivamente alla salvezza e al benessere spirituale degli altri. Egli si preoccupa del nostro nutrimento e come la vite che fornisce linfa, nutrimento ai tralci, così fa Lui con tutti coloro che vi restano collegati. Egli non si comporta come un ladro che giunge di soppiatto nell’ovile per rubare, distruggere e ammazzare, ma come il buon pastore che ama, protegge e nutre le sue pecore, le salva anche dalle grinfie del lupo e dei ladri a rischio della sua vita. Egli le salva, infatti, incurante dell’incolumità della sua stessa vita, tant’è che la dona addirittura sulla croce, ma risorge anche per l’intervento del Padre per donare la risurrezione e la vita eterna a tutti i suoi seguaci. Ecco, allora che cos’è la “vita in abbondanza”: è la vita eterna, la vera vita, la vita in presenza sua e del Padre nella gloria celeste. È, infatti, in questa prospettiva che dobbiamo leggere le parole di Cristo: salvezza, giustificazione per grazia mediante la fede e vita eterna sono strettamente connesse l’una con l’altra. Non c’è salvezza se non dopo essere stati giustificati per il sacrificio di Cristo e non c’è vita eterna se non dopo essere stati salvati e risuscitati con Cristo. E non c’è neppure gloria celeste per i figli e le figlie di Dio che non siano stati prima salvati e risorti. Allora noi tutti, suoi fedeli seguaci, non possiamo che ringraziare il Signore per questo suo dono meraviglioso: la vera vita che sarà perfetta o completa nel suo Regno celeste, ma che comincia già ora e qui, sulla nostra terra, nella nostra società, mediante l’amorevole servizio in parole (predicazione) e opere (diaconia), al quale ognuno ed ognuna di noi è chiamato.