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Un terribile terremoto colpisce nuovamente la Croazia

Non c’è tregua per la Croazia, un altro terremoto l’ha colpita duramente a distanza di pochi mesi dal sisma avvenuto lo scorso 22 marzo, che aveva fatto registrare nella sua Capitale, Zagabria, una scala di magnitudo di 5.4.

Appresa la notizia il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) aveva allora espresso solidarietà attraverso un comunicato alle persone colpite dal calamità, sia quelle rimaste ferite, sia a coloro che subirono danni e persero la casa.

Ieri, dunque, una nuova scossa.

Monsignor Vlado Kosic, vescovo di Sisak, città a 40 km dalla capitale Zagabria, scrive l’agenzia stampa Sir, afferma che oltre ai morti e ai danni ad abitazioni civili anche «10 edifici religiosi tra chiese, cappelle e case parrocchiali nella zona di Sisak sono stati duramente colpiti […]».

Alle 12.20 di ieri la scossa di magnitudo 6.4: l’epicentro 44 chilometri a sud-est di Zagabria a una profondità di 10 chilometri. I media regionali raccontano di gravi danni a Petrinja (25 mila abitanti) con il centro distrutto, edifici crollati. Alcune vittime già accertate.

I feriti sono decine, riporta oggi il sito Repubblica.it, «alcuni dei quali gravi. Interrotta l’elettricità e le linee telefoniche.

Terrore e blackout a Zagabria, mentre per precauzione è stata fermata la centrale nucleare di Krsko in Slovenia. Alla scossa principale ne sono seguite alcune minori, la più forte delle quali è stata alle 13.34 di magnitudo 4.5, con epicentro a 14 chilometri da Sisak, non lontano da Petrinja».

All’emittente 24 Sata, il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic, ha riferito che metà della città è distrutta: «È terribile – ha detto – ci sono morti e feriti, abbiamo visto una bambina morta in una piazza, il centro è distrutto. È un disastro».

Il governo ha mobilitato l’esercito inviando nella città colpita un primo contingente di 300 militari.

Il Piccolo di Trieste riporta che «Un altro terremoto di magnitudo 5.0 è stato registrato stamane, mercoledì 30 dicembre, alle 6,26 a dieci chilometri di profondità e sempre a sud di Zagabria, nella stessa zona già duramente colpita ieri».