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Impegnati come cristiani e come cittadini

Mentre la Francia prende coscienza della portata dell’epidemia di Coronavirus e mobilita decine di migliaia di agenti per controllare il blocco totale delle attività seguendo il modello italiano”, come annunciato lunedì sera dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron, le chiese si sono già attivate per affrontare la crisi.

Il presidente della Federazione protestante di Francia (Fpf), pastore François Clavairoly, ventiquattr’ore dopo l’annuncio di Macron ha diramato un comunicato ispirato alle parole di Isaia (43, 4-5) «Tu sei prezioso ai miei occhi… non temere perché io sono con te».

Il presidente ha sottolineato la gravità della situazione, ribadendo che «il protestantesimo francese si tiene pronto e responsabile e darà prova di mobilitazione. L’emergenza Covid-19 con cui ognuno è confrontato deve essere l’occasione per un comportamento civile e responsabile». Esorta quindi a rispettare «scrupolosamente» le misure trasmesse dal governo, così come le raccomandazioni che chiese, comunità, opere e movimenti che fanno parte della Fpf hanno reso note, ricordando che il rispetto delle misure non deve annullare la solidarietà verso le persone più vulnerabili e isolate.

«La gravità di questa crisi – sottolinea Clavairoly – obbliga ciascuno a situare ancor di più la propria situazione personale in un contesto ormai globalizzato, mettendo in questione ogni comportamento egoistico. Intuiamo che questo tempo di prova e di messa in discussione delle nostre abitudini può essere un incoraggiamento a inventare per il domani nuove forme di legami personali, nuove solidarietà, nuovi modi di essere e di vivere nella chiesa, nuove forme di fraternità».

Alle 12 di martedì, mentre entravano in vigore le misure restrittive che vietavano ogni spostamento non strettamente necessario, anche la presidente del Consiglio nazionale della Chiesa protestante unita di Francia (Epudf), pastora Emmanuelle Seyboldt, ha diffuso un comunicato dal titolo emblematico: «L’isolamento è una sfida».

La pastora si è rivolta ai fratelli e sorelle di chiesa ricordando la sospensione di ogni attività fino al 31 marzo, come peraltro già previsto per le assemblee generali, già rimandate. La chiesa ha preso «tutte le misure necessarie affinché la continuità dei servizi sia garantita», e proprio per questo «lisolamento è una sfida»: per pastori e predicatori, che devono affrontare in modi nuovi «l’accompagnamento delle persone in lutto», peraltro ancora possibile per quanto riguarda i funerali al cimitero, nel rispetto delle distanze e del numero di persone limitato (ma la situazione probabilmente muterà anche in Francia come accaduto in Italia).

Inevitabilmente, scrive Seyboldt, «molte persone sono e saranno toccare dal contagio, perché si ammaleranno o dovranno assistere i loro cari, e molti sono angosciati da questa epidemia». La pastora ricorda quindi la «responsabilità di ciascuno di essere attento a coloro che lo circondano: telefono, acquisti per le persone a rischio, e ogni altro gesto che possiamo immaginarci per spezzare l’isolamento di coloro che sono soli».

Ma l’epidemia è una sfida anche per la società, dichiara Seyboldt, affinché «la responsabilità, la solidarietà e l’aiuto reciproco abbiano la precedenza sui comportamenti negligenti ed egoisti».

Le iniziative delle chiese del resto stanno già fiorendo ovunque: «chiamate telefoniche, email, video-culti, siti Internet aggiornati regolarmente. La regione sud-ovest propone che ciascuno viva un momento di preghiera tutti i giorni alle 18. Che bella iniziativa! Radichiamoci nella preghiera al fine di mantenere la fiducia nelle settimane a venire».

E infine è una sfida per ciascuno di noi, che vediamo «fermata la nostra corsa quotidiana»: l’auspicio della pastora è che «questo tempo che improvvisamente ci è stato dato apra delle nuove possibilità».

Entrambi i messaggi si concludono con la preghiera rivolta ai malati e alle loro famiglie, alle persone angosciate per il rischio di perdere il lavoro, agli operatori sanitari, «sottoposti a una considerevole pressione, affinché le loro forze siano rinnovate giorno dopo giorno», e a ciascuno affinché «questo momento di prova ci porti a rimetterci a Lui, nel quale è la nostra fiducia», scrive Seyboldt, invitando a unirsi a questa preghiera (scrive Clavairoly) «tutti coloro che sono in pensiero per il prossimo, consapevoli, benevoli, cittadini responsabili e cristiani fiduciosi».

 

Foto: via Istock, Parigi 17 marzo 2020