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Algeria. Continua la repressione dei cristiani

Christian Solidarity Worldwide (Csw), organizzazione cristiana impegnata nella difesa dei diritti umani e della libertà religiosa in oltre 20 paesi, ha dato la notizia che la Hope Evangelical Church nella città di Oran, nell’Algeria occidentale, ha ricevuto all’inizio di gennaio un ordine di chiusura emesso da un tribunale locale.

La Hope Evangelical Church è l’ultima di una serie di chiese che hanno ricevuto ordini simili ai sensi di una legge del 2006 che richiede che tutti i luoghi di culto non musulmani siano autorizzati da un consiglio governativo chiamato «Commissione nazionale per il culto non musulmano».

«La chiusura della Hope Evangelical Church e l’accresciuta pressione del governo sui cristiani e su altre minoranze religiose in Algeria sono motivo di preoccupazione», ha dichiarato in una nota Mervyn Thomas, amministratore delegato di Csw.

Csw riferisce che in totale sono 13 le chiese chiuse da gennaio 2019.

«La legge del 2006 viene utilizzata come pretesto per reprimere le chiese in Algeria, infatti la Commissione apposita ancora non ha preso in considerazione le richieste che ha già ricevuto da tempo», ha affermato Thomas. «Questo è manifestamente ingiusto».

Thomas ha affermato che se la Commissione non è disposta o in grado di adempiere ai propri doveri secondo il suo mandato, il Governo dovrebbe ricostituire il comitato o abrogare la legge del 2006 per garantire la libertà religiosa in Algeria.

Per quanto riguarda la Hope Evangelical Church, Morning Star News ha riferito che l’ordine di chiusura sarebbe dovuto arrivare lo scorso autunno, quando anche le altre chiese lo hanno ricevuto. Ma il pastore della chiesa, Rachid Seighir, ha ricevuto l’ordine solo l’11 gennaio, sebbene esso fosse stato emesso il 10 novembre.

«Questo documento ufficiale doveva essere consegnato da un ufficiale giudiziario nominato dal pubblico ministero presso il tribunale di Oran, ma non è stato così», ha detto Seighir.

Seighir ha spiegato che l’avvocato si appellerà a questo cavillo per contestare la sentenza.

Il pastore ha inoltre affermato che le chiese raggiunte dagli ordini di chiusura hanno solo 10 giorni per fare appello. Tuttavia, il giudice ha concesso alla chiesa una proroga a causa del ritardo con cui ha ottenuto l’ordine. «Sappiamo tutti che queste leggi sono state fatte solo per mettere la museruola ai cristiani e alle altre minoranze religiose», ha concluso Seighir.

La chiesa sostiene di essere conforme alla legge del 2006 perché è membro della Chiesa protestante dell’Algeria (Epa), organizzazione legalmente riconosciuta dal Governo a partire dal 1974, che ancora oggi – secondo l’International Christian Concern – è «l’opzione più sicura per i cristiani».

L’Algeria è il 17° peggior paese al mondo per quanto riguarda la persecuzione contro i cristiani, secondo la World Watch List 2020 di Open Doors.

Open Doors USA, che controlla le persecuzioni in oltre 60 paesi, riferisce che in Algeria c’è stato un aumento di «tutte le categorie di persecuzioni nell’ultimo anno». Il paese è salito di cinque punti nella World Watch List tra il 2019 e il 2020.

«L’esempio più visibile di persecuzione nel 2019 è stato la chiusura sistemica delle chiese protestanti», si legge in una nota informativa di Open Doors. «In alcuni di questi casi, i cristiani sono stati espulsi con la forza dalla polizia nel mezzo delle funzioni religiose».