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La vita culturale pinerolese rischia di impoverirsi

«Il 20 dicembre alle 18 tutta la cittadinanza e tutti coloro che sono stati a contatto con il Teatro del Lavoro sono invitati alla giornata di sensibilizzazione per la salvaguardia di uno spazio necessario alla vita culturale del territorio pinerolese» l’invito è quello di Damiano Privitera, anima e creatore di questa culla per la creatività che da oltre 12 anni garantisce uno spazio di espressione delle varie forme artistiche.

Il Teatro del Lavoro nasce a Pinerolo nell’anno 2007 su iniziativa dell’associazione La Terra Galleggiante, progetto che ha avuto l’intento di creare a Pinerolo uno spazio dedicato al Teatro di Figura unico in Italia.

Il successo del lavoro organizzativo dell’Associazione La Terra Galleggiante e quello artistico del Teatro Alegre aveva convinto i suoi componenti della necessità di una sede autonoma adeguata all’espansione di quest’arte in ambito contemporaneo.

Grazie alla lungimiranza, la perseveranza e l’investimento economico dell’associazione, (80.000 euro, piùl’impegno di un anno per lavori di ristrutturazione di alcuni soci volontari) i locali storici nel centro di Pinerolo, utilizzati nel passato come magazzino di materiale elettrico, in disuso da decenni e in completo stato di abbandono, vengono trasformati in uno spazio teatrale adeguato e rispettoso delle necessità di produzione e di presentazione artistica di questo tipo di teatro: nasce così il Teatro del Lavoro, dove per dodici anni sono transitate compagnie teatrali, danzatori, musicisti e artisti come ospiti e protagonisti delle eccellenze nazionali ed europee.

Il progetto culturale di fondo, per una città di provincia come Pinerolo, assumeva quindi una fisionomia unica e dotata di una fortissima identità, con una forza di rappresentanza del linguaggio Teatro di Figura che si proiettava dal territorio locale a quello regionale, nazionale e internazionale.

«La difficoltà è stata di un riconoscimento concreto di tale ruolo e dell’ambito di spazio “civico” in cui si stava operando – continua Privitera –. Se da una parte c’è stato un sostegno istituzionale per l’organizzazione del Festival di Teatro di Figura “Immagini dell’Interno”, le rassegne di prosa, musica, teatro ragazzi, teatro di figura e danza attraverso la partecipazione a bandi tra Comune, Regione, Fondazione San Paolo, Fondazione CRT, MIBACT, dall’altra il Teatro del Lavoro è stato sempre, e solamente, sostenuto dall’attività organizzativa e gestionale dell’associazione stessa, senza contributo specifico per l’infrastruttura».

Dopo dodici anni di attività, si constata che questo tipo di gestione non è più sufficiente a far continuare la strada intrapresa; sono necessari impulsi rinnovatori, energie nuove per mantenere in vita questa identità acquisita nel tempo.

«Diventa difficilmente immaginabile e non beneaugurante un progetto culturale nato a Pinerolo che lasci naufragare un tale idea di uno spazio che ha integrato l’idealità di un’iniziativa privata con il senso pubblico, esempio e indirizzo che dovrebbe essere parte non secondaria del sistema culturale di una città che guarda con ambizione al futuro.

Crediamo a un suo futuro, un divenire in cui si attraversino ipotesi di collaborazioni pubbliche e private, un progetto in cui si possa pensare ad una riconversione che salvi la questione artistico/sociale» conclude Privitera. L’appuntamento è quindi per venerdì 20 dicembre alle 18 al Teatro del Lavoro in via Chiappero 12.