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“Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno”

Dio, il Signore, è sole e scudo
Salmo 84, 11

Scrive Paolo: «Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù»
Filippesi 4, 19

I Filippesi hanno aiutato Paolo nel bisogno. E l’apostolo risponde loro: «il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno». L’espressione “mio Dio” ha un significato speciale. Non avendo i mezzi per rispondere al loro gesto con uno simile, Paolo lo rimette nelle mani di Dio come “un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e grato” a Lui (v. 18b). Dio salderà i debiti di Paolo “seconda la sua gloriosa ricchezza”. I Filippesi hanno trovato grazia agli occhi di Dio e riceveranno ricompensa dalla sua ricchezza infinita in Gesù Cristo. 

Vorrei soffermarmi ancora sull’espressione “mio Dio”, il Dio di Paolo che, secondo la personale confessione di fede, è anche di tutti/e coloro che la professano; il Dio in cui crediamo, che adoriamo, serviamo e amiamo, con cui abbiamo una relazione basata sulla fede e non solo. La nostra relazione riguarda anche la struttura stessa del nostro essere: “In lui viviamo, ci muoviamo e siamo” (Atti 17, 28). Tuttavia, Egli non ci chiede di rinunciare alla nostra intelligenza, né la governa con la forza; Egli rispetta la nostra libertà e la nostra riflessione. Dio ci tratta come esseri liberi e intelligenti; si rivolge alla nostra capacità di riflettere e di autodeterminarci. La sua Parola si rivolge a noi cercando di ottenere un consenso o un dissenso che ciascuno/a ritiene di dare, accogliere o di rifiutare, a partire da ciò che sente e comprende.

Che “Il mio Dio”, il nostro creatore, il quale ci incontra nella fede e instaura con noi una relazione che riguarda la struttura stessa del nostro essere, venga incontro ai bisogni delle sue creature in questi tempi liquidi.