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In Francia a processo gli autori delle ronde anti migranti al confine franco-italiano

Erano stati un centinaio a stabilirsi sulla neve dei passi alpini, vicino al confine franco-italiano fra Claviere, ultimo comune italiano e Monginevro, primo comune francese, nella primavera del 2018 e a guidare l’operazione “Difendi l’Europa” o “Stop ai migranti sulle Alpi”, con tanto di mobilitazione di due elicotteri, un aereo, una grande barriera di plastica arancione, pick-up e uno stormo di giacche blu elettriche.

Per due mesi, gli attivisti dell’estrema destra del movimento Generazione Identitaria, nato nel 2012 in Francia e poi diffusosi in vari altri Paesi, fra cui l’Italia, avevano spiegato, con un grande supporto di comunicazione sui social network, di «monitorare il confine», «pattugliare», «voler fermare i migranti», «svolgere un lavoro di “intelligence” sulle reti dei trafficanti».  «Se lo Stato non smantella questi canali, lo faremo noi stessi», avevano promesso.

Mettendosi in scena filmando le ronde notturne filmate, hanno ingiunto ai migranti che hanno incontrato nei boschi di tornare indietro o li hanno condotti agli agenti di polizia italiana o francese.

Giovedì 11 luglio, non erano così tanti sui banchi degli imputati dell’aula del tribunale penale di Gap (regione delle Hautes-Alpes). Dei tre dirigenti di Generazione Identitaria rinviati a giudizio per aver concepito e organizzato un’operazione suscettibile di «creare confusione con l’esercizio di una funzione pubblica», solo uno, il presidente dell’associazione, era presente. E ha scelto di rimanere in silenzio. Prima della fine dell’udienza comunque, Clément Gandelin, 24 anni, già condannato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale nel 2015, ha voluto denunciare una procedura «puramente politica» perché, ha assicurato, «non abbiamo mai detto di aver preso il posto della polizia».

Il procuratore Raphael Balland, ha cercato di dimostrare il contrario chiedendo sei mesi di reclusione per ciascuno degli imputati – tutti con precedenti penali – e una multa di 75.000 euro contro il movimento, perché a suo avviso «L’obiettivo era invece proprio quello di dire al pubblico: “Vedete, possiamo fare il lavoro dello Stato, monitorare i confini, indagare, arrestare i migranti durante le ronde”».

In particolare, l’inchiesta ha fornito un resoconto dettagliato di una di queste attività di ronda, durante la quale diversi migranti sono stati, secondo le loro stesse dichiarazioni, perseguiti, interrogati, filmati e fotografati, circondati e illuminati fino all’arrivo di gendarmi.

«Ma con quale diritto?» ha ripetuto il signor Balland, insistendo sul «problema» creato da Generazione Identitaria in un dipartimento che è diventato il «simbolo» delle questioni migratorie e in cui «i rapporti sono diventati tesi, radicalizzati». Gestendo un crimine poco noto ancora, il procuratore ha concluso invitando la corte a «fare giurisprudenza» condannando gli imputati.

L’avvocato dei membri di Generazione Identitaria Pierre-Vincent Lambert, ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che non vi era alcuna «manovra» o «inganno». 

Alcuni mesi fa, davanti allo stesso tribunale, affrontando lo stesso pubblico ministero e lo stesso presidente, sette attivisti “solidali” erano stati processati e condannati per aver facilitato l’ingresso irregolare di varie persone migranti nel territorio francese a seguito di una manifestazione lungo la frontiera dopo aver aggirato una fila di gendarmi. La protesta era stata organizzata proprio in risposta all’operazione messa in atto da Generazione Identitaria. Molte proteste si erano allora levate contro il mancato procedimento nei confronti degli attivisti di Generazione Identitaria e delle loro provocazioni.

Se non erano presenti all’udienza, gli altri due imputati, il portavoce del gruppo Romain Espino e Damien Lefèvre, ex direttore della comunicazione del Fronte Nazionale della città di Beaucaire,  non hanno comunque mancato di reagire sui social network. «Non ho nulla di cui scusarmi e se fosse da rifare, rifarei tutto» ha scritto su Twitter Espino. Il verdetto sarà pronunciato il 29 agosto prossimo.