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La cultura del dono

Nella suggestiva cornice della biblioteca valdese “storica” della Casa valdese di Torre Pellice, a sottolineare il significato anche “culturale”, è stato sottoscritto sabato 20 luglio il Protocollo di collaborazione fra Tavola valdese e Aido Piemonte (Associazione italiana donazione organi). Hanno presenziato vari rappresentanti dell’Aido, oltre al presidente regionale Valter Mione, che ha firmato l’accordo, e al segretario nazionale Gianfranco Vergnano, e per parte valdese il moderatore pastore Eugenio Bernardini, membri dei Consigli di Circuito e delle Commissioni esecutive distrettuali (Ced) del primo e del secondo Distretto. 

Si è trattato della tappa di un percorso sviluppatosi negli ultimi mesi (anche se da più tempo, a livello informale, ci sono collaborazioni locali anche per il coinvolgimento di numerosi valdesi nell’Aido), a partire, ha ricordato il vicepresidente della sezione provinciale di Cuneo Enrico Giraudo, dal lancio dell’idea durante la scorsa edizione di Una Torre di Libri. Un’idea che ha poi preso corpo, ha spiegato il moderatore Bernardini ai presenti, con il passaggio attraverso i vari livelli della Chiesa valdese, passaggio che ha richiesto un certo tempo, ma questa (sana) lentezza è frutto della ricerca del consenso in una struttura democratica.

Il protocollo, della durata di due anni rinnovabili, è finalizzato a una maggiore sensibilizzazione, in particolare fra i giovani, sul tema della donazione di organi, tessuti e cellule, nell’ottica del confronto democratico, del dialogo e del bene comune. Condivisione e confronto sono state parole ricorrenti, così come la convinzione di partire da «basi piccole ma solide», potenziando le collaborazioni che già ci sono (citate per esempio le realtà di Ivrea e Biella). Questo documento potrà infatti aprire la strada a collaborazioni con altre associazioni, ha osservato il moderatore, alla ricerca di intenti condivisi e punti in comune.