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Confine Usa-Messico, chiese evangeliche chiedono collaborazione al governo per l’accoglienza

Il leader della più grande rete ispanica evangelica cristiana negli Stati Uniti ha annunciato che sono incorso trattative con l’amministrazione Trump per fornire risorse e soccorso ai bambini migranti che attraversano il confine tra Stati Uniti e Messico.

Intervenendo durante un incontro con i giornalisti lunedì 1 luglio, il pastore Samuel Rodriguez, presidente della National Hispanic Christian Leadership Conference, ha reso noto che l’organizzazione da lui guidata prevede di lanciare una campagna per offrire aiuto ai bambini immigrati detenuti nei centri di detenzione alla frontiera.

L’impegno in questa campagna, che gli organizzatori hanno battezzato “For His Children“, comporterà l’invio di «spedizioni di carichi di beni di prima necessità al confine», comprese scarpe, abbigliamento e prodotti per l’igiene, ha detto Rodriguez.

«Stiamo lavorando con la nostra attuale amministrazione per affrontare alcune delle esigenze delle bambine e dei bambini che arrivano», ha aggiunto.

Quando un giornalista di Religion News Service ha chiesto se la campagna avrebbe coinvolto chiese che forniscono riparo, o case private messe a disposizione da associazione per offrire rifugio alle persone migranti che attraversano il confine tra Stati Uniti e Messico, Rodriguez ha risposto di sì.

Manca ancora il nulla osta ufficiale del governo degli Stati Uniti ma «Nel frattempo le chiese forniranno i beni di prima necessità e stiamo aprendo le chiese per accogliere nel caso in cui i centri di detenzione non possano tenere i bambini o le loro famiglie», «La chiesa diventa una struttura abitativa temporanea per coloro che cercano asilo o che vengono da oltre il confine senza documenti e fermati durante questo percorso».

Il presidente della Nhclc ha elencato come partner pronti a condividere il progetto Gus Reyes, direttore della Baptist General Convention del Texas e il pastore Eli Bonilla, della Bethel Christian Church di Orlando, in Florida.

«Certo vorremmo che tutto potessero arrivare qui legalmente. Vogliamo fermare l’immigrazione clandestina per una serie di motivi, inclusa la ragione umanitaria. Il mio cuore si è rotto quando ho visto questi bambini. Semplicemente non voglio che siano in una situazione di pericolo», ha proseguito Rodriguez.

L’Evangelical Immigration Table ha  a sua volta visitato il confine tra Stati Uniti e Messico alla fine di giugno, in quanto le rivelazioni sulle terribili condizioni dei bambini all’interno dei centri di detenzione hanno fatto notizia. La delegazione comprendeva il presidente della National Association of Evangelicals Leith Anderson e il presidente di World Relief Scott Arbeiter, oltre a rappresentanti del Bethany Christian Services, il Council for Christian Colleges and Universities e le Assemblee di Dio.

In seguito, la Tavola evangelica per l’immigrazione ha inviato una lettera al presidente Trump, al vicepresidente Mike Pence, al presidente del senato Mitch McConnell, alla presidente della Camera Nancy Pelosi e ai membri del Congresso.

La lettera chiede finanziamenti immediati per le strutture di frontiera, esorta gli Stati Uniti a rispettare le proprie leggi in materia di richiedenti asilo e ha espresso preoccupazione per il cosiddetto programma “Remain in Mexico” di Trump.

In una conferenza stampa, Anderson ha detto che ci sono chiese in tutti gli Stati Uniti che sono «desiderose di accogliere le famiglie e provvedere a loro. Abbiamo solo bisogno di politiche federali che consentano loro di farlo in sicurezza».

Anderson ha anche chiesto al Congresso di «trovare una soluzione bipartisan a questa tragica situazione».

Il problema principale che impedisce alle chiese e alle organizzazioni religiose di aiutare i richiedenti asilo sta proprio nel programma federale in questione che obbliga i richiedenti asilo a rimanere in centri detentivi al confine con il Messico nell’attesa che i loro casi vengano esaminati dal Tribunale per immigrazione degli Stati Uniti.

Inoltre, le organizzazioni sociali legate alle istituzioni religiose avrebbero bisogno dell’approvazione e della supervisione del governo per poter accogliere bambine e bambini. Un cappello giuridico per consentire di fornire soggiorni per i periodi necessari all’espletamento delle pratiche e al contempo per permettere a tutte queste persone di non esser fantasmi, ma esseri umani. 

Foto: confine Stati Uniti – Messico a San Diego, Calfornia,, di Tony Webster