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Mozambico. La ripresa dopo i danni del ciclone Idai

Situata nella provincia centrale di Manica, nel distretto di Sussundenga, in Mozambico, la regione di Dombé è stata una delle aree maggiormente colpite da Idai, il ciclone tropicale che si è abbattuto il 14 marzo scorso. «Le inondazioni hanno spazzato via tutto: case, coltivazioni, bestiame, vestiti, nonché scorte di cibo e utensili domestici», ha dichiarato un residente del villaggio di Muchai al team della Federazione Luterana Mondiale (Flm) che sta rispondendo ai bisogni delle persone colpite dal ciclone.

Gli abitanti di Dombé dicono che le loro priorità riguardano il reperimento di materiali per la costruzione di case, il ripristino dei pozzi d’acqua, nonché l’approvvigionamento di semi di mais e di verdure per organizzare un secondo raccolto. La Flm ha iniziato a pulire le pompe a mano contaminate, a riparare quelle danneggiate e a formare i comitati per la gestione dell’acqua dei pozzi in Muchai e in altri tre villaggi, dove si concentra la risposta umanitaria della comunione luterana mondiale. Il team di tecnici dell’acqua e di altri operatori umanitari stanno distribuendo a più di 300 famiglie con quasi 3.200 persone: prodotti chimici per il trattamento delle acque, tende e articoli di prima necessità.

Il governo del Mozambico e altre organizzazioni stanno fornendo cibo, semi e attrezzature. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, oltre 600 persone sono morte in Mozambico a causa del ciclone Idai, e oltre 1,8 milioni di persone hanno ancora bisogno di assistenza dopo la tempesta tropicale che ha causato devastazione anche in Zimbabwe e in Malawi. Le inondazioni si sono oramai ritirate a Dombé, e per fortuna l’area non è stata interessata dal recente ciclone “Kenneth” che ha colpito la parte settentrionale del paese e il vicino Sudafrica.

«Tuttavia, ci vorranno diversi mesi prima che le persone possano tornare qui alla loro vita normale», dice Clovis Mwambutsa, coordinatore del programma di emergenza del Flm. Mwambutsa ha osservato che mentre «le persone che abbiamo incontrato nei villaggi e le autorità locali sono ottimiste e guardano al futuro con speranza, non dobbiamo dimenticare che molti, dietro questo atteggiamento positivo, nascondono problemi psicosociali che devono essere affrontati». La risposta umanitaria della Flm nei villaggi isolati della provincia di Manica è condotta in coordinamento con la Chiesa evangelica luterana in Mozambico, e sostenuta da diverse chiese e partner membro della Flm.

LWF/Philip Wijmans