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Filippine, bombe nella cattedrale

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha condannato l’attacco avvenuto domenica scorsa in occasione della messa domenicale nella cattedrale cattolica Nostra Signora del Monte Carmelo, nell’Isola filippina meridionale di Jolo (a sud del Paese nella regione del Mindanao) e nel quale 20 persone hanno perso la vita a causa dello scoppio di due ordigni utilizzati. Gli attacchi hanno causato la morte di almeno 15 civili e cinque soldati secondo le informazioni della polizia e altre 77 persone sono rimaste ferite. La prima esplosione è avvenuta all’interno della chiesa, la seconda all’esterno.

Il segretario generale del Cec, Olav Fykse Tveit, ha espresso profondo dolore e pregato per le famiglie delle vittime, per i feriti, e per tutto il popolo delle Filippine incoraggiando la popolazione a rimanere salda e unita malgrado le difficili prove e le tribolazioni continue che minano la stabilità dell’intera area. Tveit, ha detto: «Di fronte a questa brutalità, la famiglia umana e le persone di fede, e di buona volontà, devono stare insieme, unite; rispettarsi e prendersi cura gli uni degli altri per proteggersi l’uno con l’altro e prevenire qualsiasi violenza».

Il Consiglio ecumenico delle chiese, ha inoltre fatto appello al presidente Rodrigo Duterte, ai leader religiosi e ai governi di tutta la regione chiedendo un’azione rapida e coraggiosa «per salvaguardare i diritti umani e la libertà religiosa, garantire più sicurezza per le popolazioni e le minoranze residenti; garantire giustizia e pace per tutti. Troppi luoghi di culto – ha proseguito Tveit –, e che rappresentano le diverse tradizioni religiose, sono diventati il bersaglio di violenze da parte degli estremisti. In questi tempi difficili e impegnativi – ha concluso – il Cec invita in particolare modo i leader religiosi internazionali e nazionali a sostenere il popolo filippino, a promuovere mezzi l’utilizzo di mezzi pacifici per contrastare i dissidi e fermare le violenze, favorire il dialogo e nuove partnership tra cristiani e musulmani: sia nelle Filippine, sia nel mondo».

L’attentato è stato rivendicato da «Daesh» secondo l’agenzia Site riprendendo Amaq, la principale agenzia di stampa del sedicente «Stato Islamico».