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L’idolo denaro

Inclina il mio cuore alle tue testimonianze e non alla cupidigia
Salmo 119, 36

Poiché l’amor del danaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori. Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e procaccia giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza
I Timoteo 6, 10-11

Nel tono della lettera a Timoteo si intravede una persona di esperienza che vuole dare consigli al giovane discepolo e collaboratore. Il suo non è un parlare da persona che attinge a una rivelazione particolare, ma è il parlare dettato dalla saggezza che si acquisisce con una buona e attenta osservazione della realtà. Egli sa legare la buona condotta nella vita alla fede che si concretizza nel discepolato cristiano.

Lo scrittore e maestro presenta un quadro fosco in cui l’amore per il denaro, che in alcuni diventa idolatria e asservimento totale, causa un allontanamento dalla fede. Qui non è difficile sentire l’eco della parola di Gesù: «Voi non potete servire Dio e Mammona». La fede, il camminare con Gesù, il seguire la sua parola, mal si concilia con l’amore per il denaro, indipendentemente dal successo o dal fallimento economico conseguito. L’idolo denaro presto e sottilmente si impossessa del cuore di chi lo adora.

L’amore per il denaro è una droga che crea dipendenza. Nella dipendenza la chiarezza di visione svanisce, si diventa bugiardi persino con se stessi, si è incapaci di darsi un limite. Ci si illude di avere il potere di smettere quando si vuole, ma è facile cadere invischiati in una morsa mortale, come in preda a sabbie mobili, dalle quali non è facile liberarsi. Aggiungo: non facile, ma non impossibile.

Vogliamo cogliere il messaggio di speranza e di liberazione che giunge a quanti si lasciano guidare a intraprendere la nuova via pavimentata di «giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza», ancorché si siano «trafitti di molti dolori» a causa del loro amore e asservimento al denaro. Ogni passo sulla nuova via sarà un balsamo per i dolori del passato e un cogliere la vicinanza di colui che dice: «venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò riposo» (Matteo 11, 28). Egli non ci lascia soli, sta al nostro fianco e, se necessario, ci prende in braccio.