640px-aquarius_alt_meerkatze_ship_04_by-raboe_2012

Aquarius, la voce della Diaconia valdese e della Chiesa evangelica spagnola

«La Diaconia Valdese Csd esprime solidarietà e vicinanza alle bambine e ai bambini accolti sulla nave Acquarius, così come alle donne e agli uomini che sono rimasti ostaggio di questa incredibile odissea creata solo per rincorrere la pericolosa narrazione delle paure, del rancore e dell’odio. Siamo convinti che queste azioni potranno solo determinare ulteriori fratture, conflitti e incomprensioni fra le persone». 

Dopo l’editoriale del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia Luca Maria Negro sul numero di Riforma in distribuzione in questi giorni, ci ha pensato il braccio diaconale dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi a battere un colpo sul fronte dell’incredibile gestione del caso della nave Aquarius. Diaconia che da anni è in prima linea nei progetti di accoglienza e integrazione su tutto il territorio delle migliaia di persone in fuga da guerre e carestie.

Per il resto è la Chiesa evangelica spagnola a prendere una chiara e netta posizione sul tema «celebrando l’accoglienza umanitaria delle 629 persone che navigano sulla nave Aquarius verso il porto di Valencia. Abbiamo bisogno di simili gesta, e abbiamo bisogno sia del coinvolgimento annunciato di Ong specializzate e comunità autonome sia di municipi, per fornire tutte quelle cure di prossimità che sono un aiuto essenziale per l’integrazione. Il miglioramento di questi piani delle amministrazioni locali e regionali è un elemento fondamentale per l’adempimento del nostro obbligo di ospitalità e accoglienza».

Non può mancare una stoccata al nuovo corso che l’Italia pare aver preso nella gestione del tema migranti, sebbene mentre si alzava forte lo strepitare per questo caso siano sbarcati nei nostri porti migliaia di persone senza che questo abbia sollevato alcun caso, segnale della cinica strumentalizzazione politica di un singolo caso a fini propagandistici: «Esprimiamo la nostra preoccupazione per la decisione del governo italiano di non rispettare la legge sul salvataggio in mare e gli obblighi di protezione internazionale, nonché il principio fondamentale del “non respingimento” essenziale nel diritto di asilo. L’Unione europea deve esprimere la propria denuncia a queste violazioni senza alcuna ambiguità».

Infine un appello e una mozione di impegno da parte degli evangelici spagnoli: «Ci impegniamo con le nostre risorse a essere disponibili a sostegno delle amministrazioni per gestire questo tipo di situazioni, non solo per l’accoglienza e l’ospitalità dovuta a queste persone ma anche per tutti coloro che nel nostro Paese hanno bisogno di protezione. Come Chiesa evangelica spagnola, abbiamo un impegno per la giustizia in un mondo caratterizzato da movimenti migratori e il riconoscimento della dignità umana e dei suoi diritti a tutti coloro che si trovano nella sfortuna di fuggire dalle loro terre per salvare le loro vite. “Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; Ero straniero e mi avete ospitato” (Matteo 25:35)».