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Passaggio di testimone

Tre anni fece un certo scalpore un servizio di una trasmissione televisiva: a giovani studenti veniva chiesto di spiegare perché il 25 aprile era un giorno di festa. «Festa della donna», «Santo Patrono», «L’importante è che sia vacanza» alcune fra le risposte. Chi rispondeva in maniera corretta non sapeva però da cosa eravamo stati liberati.

73 anni sono passati da quei giorni, fra alcuni anni non avremo più testimoni diretti, molti dei quali hanno girato infaticabili la penisola per raccontare a generazioni di studenti l’orrore, e per dire «Mai più».

Come continuare quindi a trasmettere e a far sentire viva sulla pelle l’importanza decisiva per la storia recente d’Italia di tale ricorrenza?

Un bell’esempio arriva dagli alunni e dai professori delle classi terze delle scuole secondarie di I livello (scuole medie) di Luserna San Giovanni.

«Tutto nasce nel 2016 da un incontro con il “Comitato Val Pellice per la difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana” – raccontano le alunne e gli alunni –. Ognuno di noi ha ricevuto il testo della Costituzione, che è stato oggetto di studio per un anno. Quest’anno invece abbiamo letto e riflettuto sulla Resistenza dei partigiani e del popolo italiano contro i nazi-fascisti. Oltre alle informazioni generali, abbiamo preso in considerazione episodi ed esperienze del nostro territorio: in particolare la battaglia di Pontevecchio e la presenza di rifugiati, anche ebrei, nel comune di Rorà». Da questo lavoro sono nati vari interventi audio, curati dagli stessi studenti con la supervisione dei professori Anna Bottero, Stefania Giorello e Luca Varetto: caricati on line sono diventati materiali a disposizione di tutti, insieme a disegni e fotografie dei luoghi della Resistenza in val Pellice. Radio Beckwith evangelica ha ospitato nei giorni attorno al 25 aprile i vari contributi curati dagli studenti: «Sperimentare l’uso della voce e della musica per raccontare una storia è particolarmente importante in un’epoca in cui gran parte della comunicazione si sviluppa attraverso le immagini» racconta il direttore della radio Matteo Scali. «Anche per questo quando gli insegnanti sono venuti a raccontare l’esperienza dei podcast scolastici è nata quasi naturalmente la possibilità di cercarne una traduzione radiofonica. Abbiamo così incontrato i ragazzi e alle ragazze a scuola, raccontando loro come funziona una radio e registrando successivamente le loro voci che sono andate poi a comporre una rubrica ad hoc».

Cosa rimane di questa esperienza ce lo dicono gli stessi studenti: «Questo lavoro ci ha fatto ragionare sulle differenze tra le persone di oggi e quelle che vivevano rifugiate e perseguitate e che hanno combattuto per offrirci libertà e diritti. La storia della Resistenza locale non è soltanto una descrizione del passato, è utile perché, attraverso la memoria, è necessario che facciamo in modo che non accadano più drammi come la seconda guerra mondiale. Abbiamo appreso molte cose che non conoscevamo sulla storia delle nostre valli. Infine sperimentare un lavoro di gruppo, in cui ognuno può dare un contributo, è stata esperienza molto bella, da rifare».

 

Foto di Pietro Romeo: anche a Collegno le scuole coinvolte nelle celebrazioni del 25 aprile