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È morto il «Pastore dell’America»

Si è spento ieri, all’età di 99 anni il pastore battista Billy Graham, probabilmente il più conosciuto predicatore evangelico del XX secolo, non solo per i milioni di persone incontrate in tutto il mondo ma anche per la sua intuizione di ricorrere abbondantemente ai mezzi di comunicazione di massa per l’evangelizzazione. «Ha predicato il Vangelo a oltre 215 milioni di persone in 185 Paesi del mondo», si legge sul suo sito. Graham – soprannominato il Pastore dell’America – è stato consigliere spirituale di 12 presidenti succedutisi alla Casa Bianca, e in sessant’anni di ministero ha predicato il Vangelo in giro per il mondo: dalla Carolina del Nord fino all’Unione Sovietica, alla Corea del Nord e alla Cina. Nel 1967, mentre si recava in Jugoslavia, Graham predicò nel Tempio valdese di Torino: la sua predicazione fu tradotta in italiano dai pastori Ernesto Ayassot e Enrico Paschetto.

Da tempo malato di cancro, dal 1992 soffriva anche del morbo di Parkinson. La bara di Graham sarà spostata a Charlotte sabato 24 febbraio, e il servizio funebre si terrà venerdì 2 marzo, alle 12 a. m., in una tendostruttura allestita vicino alla Biblioteca Billy Graham di Charlotte, nella Carolina del Nord.

A dare la notizia della morte, il figlio Franklin che ha scritto su Twitter: «A mio padre… una volta è stato chiesto: “Dov’è il Paradiso?”. Egli rispose: “Il paradiso è dove è Gesù, e io andrò da Lui presto!”. Questa mattina, egli ha lasciato questo mondo per entrare nella vita eterna, preparata dal Signore Gesù Cristo – il Salvatore del mondo – che egli ha proclamato per 80 anni».

Tantissimi i messaggi di cordoglio, tra cui quelli del presidente Trump e il vicepresidente Mike Pence.

L’ex presidente degli Usa, Jimmy Carter, ha dichiarato: «Diffondendo instancabilmente il messaggio di fratellanza e speranza, ha plasmato le vite spirituali di decine di milioni di persone in tutto il mondo. Di larghe vedute, indulgente e umile nel trattare gli altri, ha esemplificato la vita di Gesù Cristo, cercando costantemente le opportunità per servire. Ha avuto un’influenza enorme sulla mia vita spirituale e ho avuto il piacere di avere il pastore Graham tra i miei consiglieri e amici».

Anche Barack Obama lo ha ricordato, scrivendo che «Billy Graham è stato un umile servitore che ha pregato per così tante persone e che, con saggezza e grazia, ha dato speranza e assistenza a generazioni di americani».

Cordoglio anche da parte di Bill Clinton e dell’ex segretario di stato, Hillary Clinton. «Non dimenticherò mai la prima volta che l’ho visto, 60 anni fa a Little Rock, durante la lotta per l’integrazione scolastica: egli riempì uno stadio di calcio con un pubblico completamente integrato, ricordando loro che venivamo tutti davanti a Dio alla pari, nella nostra imperfezione e nella nostra assoluta pretesa di immensa grazia… Billy ha concluso la sua lunga e buona gara, lasciando il nostro mondo un posto migliore e rivendicando il suo posto nella gloria».

Russell Moore, presidente della Commissione per l’etica e la libertà religiosa della Southern Baptist Convention, ha dichiarato: «Billy Graham era, a mio avviso, l’evangelista più importante dopo l’apostolo Paolo. Predicava Cristo, non se stesso, non la politica, non la prosperità… incarnava un’impeccabile integrità personale».

Il pastore Samuel Rodriguez, presidente della National Hispanic Christian Leadership Conference, ha dichiarato: «Oggi, l’evangelista più influente nella storia moderna, past. Billy Graham, è entrato nell’eternità. Ha predicato il Vangelo, ha vissuto con integrità e ha cambiato il mondo. Non smetterò mai di essere grato per l’impatto che ha avuto sulla mia vita. Possa la sua morte, come è stato nella vita, indirizzare tutte le persone alla croce di Gesù Cristo e al suo glorioso Vangelo».

Nel frattempo, in Inghilterra, l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, ha affermato che la chiesa di tutto il mondo ha un debito «inesprimibile» nei confronti di Graham.

«Il dott. Billy Graham è stato un esempio per intere generazioni di cristiani moderni. Quando si pensa all’influenza viva e duratura sulla chiesa mondiale, egli ha pochi eguali: perché ha portato una persona dopo l’altra a Gesù Cristo. Sono innumerevoli le persone che hanno iniziato il loro viaggio di fede grazie al dottor Graham. Il debito della chiesa mondiale nei suoi confronti è incommensurabile e inesprimibile. Personalmente sono profondamente grato a Dio per la vita e il ministero di questo buon e fedele servitore del Vangelo».

Il direttore del Consiglio sulle relazioni islamico-americane, Nihad Awad, ha dichiarato: «Offriamo le condoglianze della comunità musulmana americana ai familiari di Billy Graham, una imponente figura religiosa che ha rappresentato la sua fede con grande entusiasmo, dignità e rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalle loro convinzioni. La sua sincera ed umile spiritualità è servita come esempio per tutte le persone e ci mancherà moltissimo. Possa Dio benedire la sua anima».

Anche il segretario del Dipartimento di Evangelizzazione dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi), past. Ivano De Gasperis, ha rivolto parole di commiato per la morte di Billy Graham «grande evangelista battista ed umile servo del Signore, che alla soglia dei cento anni ha deciso di sottrarsi alle celebrazioni che per certo non avrebbe apprezzato. In particolare vogliamo salutarlo con le parole di Bernice King, figlia di Martin Luther King, che tra pochi giorni avremo l’onore di incontrare qui in Italia. La King afferma: “Papà e Billy avevano metodi diversi, ma condividevano lo stesso scopo; Billy mi ha aperto gli occhi e con le sue predicazioni – e io ne ho sentite tante – ho scoperto la semplicità dell’evangelo, genuino, autentico; capace di connettersi con l’anima e cambiare i cuori».