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Scambio di pulpito contro il razzismo

Domenica scorsa a Beaumont, cittadina nello Stato del Texas (Usa), due pastori si sono scambiati il pulpito: il bianco Randy Feldschau, pastore della Cathedral in the Pines Church, ha predicato nella chiesa del suo collega afroamericano John Adolph, pastore della Antioch Missionary Baptist Church.

Nelle intenzioni dei due pastori lo scambio di pulpito nasce dalla volontà di impegnarsi nella lotta al razzismo e nella costruzione di un’unità che deve essere visibile prima di tutto tra le chiese.

L’iniziativa rientra nel più vasto movimento #NotInMyCity (Non nella mia città), cominciato lo scorso anno a seguito delle sparatorie di matrice razzista avvenute a Dallas (Texas) e a Baton Rouge (Louisiana), che esacerbarono le già aspre tensioni esistenti tra le comunità di bianchi e neri.

Il pastore afroamericano John Adolph ha affermato che gli uomini di Dio, le donne di Dio, tutto il popolo di Dio, sono chiamati a schierarsi contro il demone del razzismo e a ricercare la riconciliazione tra i popoli voluta da Dio.

Il pastore Feldschau ha dichiarato che in questo momento in cui la nazione ha bisogno di ritrovarsi unita, «forse Dio sta utilizzando il movimento Non nella mia città per guarire il conflitto razziale e per unire le persone una volta per tutte».

Entrambi i conduttori sono profondamente convinti che le comunità di fede possono avere un ruolo determinante nella lotta contro il razzismo. Saranno risuonate potenti alle orecchie di quei membri di chiesa discendenti di schiavi le parole con le quali il pastore Feldschau ha chiesto scusa al suo uditorio per tutte le vessazioni subite a causa della tirannia, del bigottismo e del razzismo. «Non ci sono molte razze, c’è solo una razza: il genere umano. Il sangue che vediamo versato nelle nostre strade cittadine non è nero, bianco, marrone, o blu, è tutto sangue rosso».

I due pastori di Beaumont non solo sperano che lo scambio di pulpito diventi un appuntamento annuale, ma che sempre più chiese in Texas sperimentino simili occasioni di conoscenza reciproca dalla quale può nascere una società in cui le differenze possono convivere pacificamente.