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Riapre la chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci

Dopo quasi due anni di chiusura, a causa di un incendio doloso, è stato riaperto l’atrio della chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, situata a Tabgha sul lago di Tiberiade, dove secondo la tradizione biblica Gesù compì il miracolo di sfamare 5000 persone, moltiplicando 5 pani e due pesci.

L’atrio e l’ingresso del complesso della famosa chiesa – che appartiene ai benedettini tedeschi – furono pesantemente danneggiati da un attentato incendiario avvenuto nel giugno del 2015 e attribuito ad estremisti ebrei.

Nel recente passato, sono stati colpiti diversi obiettivi per mano di estremisti ebrei o coloni, fra cui la chiesa vicino al Cenacolo, la basilica di Nazareth, altri luoghi di culto cattolici e greco ortodossi. Nel mirino ci sono anche moschee, secondo la logica del cosiddetto «price tag» (prezzo da pagare): motto utilizzato dagli estremisti israeliani, che minacciano cristiani e musulmani per aver «sottratto loro la terra». Un tempo il fenomeno era diffuso solo nelle aree al confine con la Cisgiordania e a Gerusalemme, ma oggi si è esteso in gran parte del territorio.

I lavori di ristrutturazione della chiesa della Moltiplicazione sono durati otto mesi e sono costati circa un milione di dollari, con un contributo dello stato di Israele di quasi $ 400.000.

Alla cerimonia interreligiosa hanno partecipato donatori e note personalità. Tra queste: il cardinale Rainer Maria Woelki, presidente dell’Associazione tedesca della terra Santa; l’ambasciatore di Germania dr. Clemens von Goetze; il leader della comunità drusa in Israele, Sheikh Muafak Tarif, e il rabbino Alon Goshen-Gottstein, direttore dell’Elijah Interfaith Institute. Per l’occasione è stato presente anche il presidente di Israele, Reuven Rivlin, che subito dopo l’attentato incendiario si recò sul posto in segno di solidarietà con la comunità cristiana e nell’intento di promuovere la convivenza pacifica tra le fedi in Terra Santa.

«Siamo per la libertà religiosa, perché, come popolo, sappiamo molto bene cosa vuol dire soffrire la persecuzione religiosa. E noi siamo per la libertà religiosa, perché siamo uno stato democratico – che crede nel diritto per tutti di adorare Dio secondo la propria fede», ha detto Rivlin, ringraziando tutti coloro che hanno lavorato per ricostruire la chiesa.

«L’ultima volta che sono stato qui, ci siamo ritrovati insieme a guardare le pareti bruciate e i terribili graffiti. Oggi, vedo il rinnovo di questo luogo storico, speciale, e santo. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato duramente per ripristinare questo luogo, e affermare chiaramente che l’odio non può vincere», ha aggiunto il presidente israeliano.

Immagine: Di David Shankbone (attribution required) – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3343929