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Non cedere alla paura

In una dichiarazione rilasciata qualche giorno fa l’Alleanza battista mondiale – comunione di 235 Convenzioni ed Unioni battiste presenti in 122 paesi, e comprendente circa 40 milioni di membri e 177.000 chiese – ha denunciato il divieto imposto la scorsa settimana dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull’ingresso ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana, e ha ribadito la sua posizione biblica nei confronti dei rifugiati, persone vulnerabili spesso vittimizzate per la loro fede.

Già in una risoluzione approvata dal Consiglio Generale riunitosi a Vancouver, in Canada, nel luglio 2016, la Abm invitava le Convenzioni, le Unioni e i singoli credenti a mettere in pratica attivamente l’insegnamento biblico di amare lo straniero (Levitico 19, 18b) e l’insegnamento di Gesù «di amare il nostro prossimo come noi stessi» (Matteo 22, 37-40).

«Le azioni governative stanno già avendo un impatto negativo sulla vita delle famiglie. Esse stanno influenzando negativamente coloro che lavorano direttamente con i rifugiati e stanno creando difficoltà inaspettate per le istituzioni battiste negli Stati Uniti, come le università e i seminari dove sono tanti gli studenti iscritti provenienti dai sette paesi citati», si legge nella dichiarazione.

Pur riconoscendo che un governo ha il diritto di garantire la sicurezza dei suoi cittadini, l’Abm afferma che «c’è la tentazione di cedere alla paura e di perseguire frettolosamente politiche sbagliate che avranno effetti deleteri a lungo termine e che minano la libertà di religione».

In particolare nella dichiarazione si ricorda che negli ultimi dieci anni, la popolazione cristiana in Iraq si è ridotta da 1,5 milioni a meno di 200.000 persone.

Lo Yemen, invece – stando ai dati forniti dall’Early Warning Systems Network – è il paese a più alto rischio di insicurezza alimentare.

Infine si ricorda che la Siria, paese devastato da uno dei conflitti più complessi, ha dinanzi a sè un futuro dove saranno necessarie la ricostruzione e la difficile gestione dei traumi post-conflitto della popolazione.

«I battisti, insieme a tutti gli altri cristiani e le persone di buona volontà, devono lavorare affinché prevalgano la pace, l’armonia e la giustizia».

In particolare l’Alleanza battista mondiale esprime ringraziamento per quei battisti che, in paesi come la Turchia, la Giordania, il Libano, la Germania, la Svezia, la Croazia, la Serbia e altrove, hanno incarnato il mandato biblico di stare con le persone vulnerabili e di praticare l’ospitalità cristiana. Infine dichiara pieno sostegno ai battisti negli Stati Uniti che in questo momento stanno offrendo accoglienza e assistenza ai rifugiati.

Immagine: via istockphoto.com