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Se l’inciviltà diventa la norma

«Ho letto diverse dichiarazioni post-elettorali e sentito parlare di violenze, scontri e proteste, mentre ero in visita in America Centrale alla nostra Chiesa missionaria presbiteriana. Le immagini e le notizie che ci giungevano erano scioccanti e abbiamo faticato comprenderle. Così come prima avevamo faticato a comprendere i risultati elettorali, che non ci aspettavamo, proprio per le già note posizioni di Mr. Trump in materia di immigrazione», così scrive su News release, J. Herbert Nelson, il direttore dell’Ufficio della chiesa presbiteriana Usa, che prosegue: «Il ruolo di direttore dell’Ufficio della Presbyterian Church mi ha insegnato e preparato, tuttavia, anche a non sorprendermi di molte cose che accadono nella vita».

Negli Stati Uniti c’è infatti molta preoccupazione e timore tra le congregazioni e le comunità evangeliche rispetto alla sicurezza personale e in generale per la tutela dei diritti umani: «Riteniamo – prosegue Nelson – che chiudere il nostro paese a musulmani, ispanici, afro-americani, o avere atteggiamenti negativi verso persone Lgbt, sia profondamente sbagliato. Così come è altrettanto sbagliato avere atteggiamenti sessisti e lesivi della dignità delle donne». «Vi è dunque l’urgenza – conclude Nelson – di ribadire una chiamata, quella di essere colui: “che rende giustizia all’orfano e alla vedova, e che ama lo straniero fornendo cibo e vestiti. Capace di “Amare il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto (Deut. 10: 18-20)”».

Immagine: By Pax Ahimsa Gethen – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50063419