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Cercare con umiltà il Signore

Di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne
Salmo 63, 6

Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!
Romani 11, 33

O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz’acqua. Così ti ho contemplato nel santuario, per veder la tua forza e la tua gloria. Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mani invocando il tuo nome. L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose. Di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne (Salmo 63,1-6) E dunque, lo abbiamo visto con chiarezza ieri, all’uomo non appartiene la giustizia di Dio, ma la può cercare e può pregare del continuo per avere occhi e orecchie aperti ed accoglienti.

Questo è quanto dobbiamo fare: cercare con grande umiltà il nostro Signore e anelare a trovare la strada dove Egli vuole condurci. Spesso ci è incomprensibile il suo volere, spesso non siamo in grado di accettarlo, ma Davide ci incoraggia e ci esorta a pregare del continuo. Ci aiuta a percepire che la nostra anima è assetata di Dio e che senza di Lui il nostro corpo e tutto il mondo che ci circonda non può che morire. Insieme a Davide quindi possiamo pregare e lodare il Signore, affidandoci totalmente a Lui, consci che i nostri strumenti di lettura della realtà son ben miseri se non riusciamo ad abbandonarci alla certezza che solo nel Signore possiamo trovare la giustizia e solo in Lui saremo giustificati.

Immagine: via istockphoto.com