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La Giornata Europea della Cultura Ebraica

Sarà il ministro della Difesa Roberta Pinotti ad inaugurare domenica 18 settembre a Milano la diciassettesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, la notizia è emersa in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa svoltasi ieri nel capoluogo lombardo – dove la Comunità ebraica festeggia i 150 anni dalla sua nascita – che sarà infatti la città capofila di questa edizione dedicata al tema «Lingue e dialetti ebraici».

L’ebraico, certo, ma anche l’aramaico, e poi l’yiddish degli ashkenaziti, il ladino dei sefarditi, le influenze del greco e del russo, e naturalmente non può mancare il dialetto giudaico-romanesco. Sono tutte queste le lingue dell’ebraismo, che saranno valorizzate e raccontate in occasione delle Giornata, spiega il sito ufficiale della European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (Aepj), ente promotore dell’iniziativa e di cui fanno parte l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) assieme a B’nai B’rith Europe, Red de Juderías de España – Caminos de Sefarad, Rede de Judiarias de Portugal e JECPJ France

Come ogni anno – ricorda il sito dell’Ucei – sinagoghe, musei e altri luoghi di tutte le Comunità ebraiche e città della penisola accoglieranno il pubblico con varie manifestazioni culturali, tra visite guidate, spettacoli e percorsi enogastronomici: «Non tutti forse sanno – si legge ancora sul sito dell’Aepj– quale sia la differenza tra ebraico antico e aramaico, o che l’ebraico si può pronunciare in molti modi diversi, che gli ebrei di Corfù parlavano un dialetto pugliese e che quelli marocchini hanno portato il loro chiamato Haketia fino al Rio delle Amazzoni». Queste e molte altre le curiosità della «gioiosa Babele che attraversa millenni e continenti» costituita dall’ebraismo che si potranno approfondire nel corso della Giornata, alla sua XVII edizione.

«La Giornata Europea della Cultura Ebraica – ha ricordato la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in un testo per presentare l’iniziativa – è nata diciassette anni fa. L’edizione 2016 coinvolgerà in Italia ben settantaquattro località, da nord a sud alle isole, a testimoniare la capillare presenza degli ebrei nella storia del nostro Paese, da oltre due millenni minoranza viva, in grado di portare un positivo contributo alla società in termini di valori e di contenuti. Se gli ebrei hanno fondato la propria esistenza sulla Torah – prosegue Di Segni –, fonte di vita e sapere per l’ebraismo e riferimento per la cultura mondiale, scritta nella lingua sacra, l’ebraico, gli ebrei sparsi nel mondo a seguito delle diaspore hanno sviluppato una quantità di altre parlate e dialetti, che hanno contribuito alla trasmissione della nostra cultura di generazione in generazione».
Temi e spunti di riflessione e approfondimento, che daranno il «la» a un gran numero di iniziative e proposte interessanti, che ci auguriamo potranno essere seguite come tutti gli anni da un folto pubblico: «Siamo convinti che in un periodo storico estremamente complesso e difficile quale è quello che stiamo vivendo – ha concluso Di Segni –, sia importante continuare a proporre iniziative positive, che stimolino la costruzione di legami e ponti all’interno di una società inclusiva e attenta ai diritti di tutti, nel segno del rispetto di ogni componente del caleidoscopio culturale del nostro tempo».

Per informazioni e il programma:
Vai al sito dell’AEPJ http://www.jewisheritage.org/web/edjc
Vai al sito delle edizioni precedenti http://www.ucei.net/giornatadellacultura/

Immagine: via http://www.jewisheritage.org/