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In crescita i «senza religione»

Secondo i dati di una recente ricerca svolta in Inghilterra e Galles, e presentata ufficialmente ieri alla Camera dei Comuni, il numero di chi dichiara di non avere una religione di riferimento supera quello di coloro che si dichiarano cristiani.

Stephen Bullivant, docente di teologia ed etica presso l’Università Cattolica di Santa Maria a Twickenham, ha analizzato i dati raccolti nell’arco di oltre tre decenni dalla British Social Attitudes Survey (Bsa) – rapporto statistico condotto in Inghilterra dalla NatCen Social Research dal 1983.

Bullivant ha sottolineato che il numero di persone che dicono di essere «senza religione» – (in inglese, nones) – è stato del 48,5% nel 2014, quasi il doppio della percentuale del 25% registrata nel 2011. I cristiani costituiscono il 43,5% della popolazione.

Secondo Bullivant, il dato che colpisce maggiormente è la chiara crescita dei «senza religione». La maggior parte delle persone intervistate che ora affermano di essere agnostici hanno ricevuto da piccoli un’educazione religiosa. «Quello che stiamo registrando – ha aggiunto Bullivant – è una accelerazione del numero di persone che non solo non praticano la loro fede in maniera regolare, ma non esprimono alcuna scelta. Il perché di questo dato è la grande domanda da porre alla sociologia della religione».

Il rapporto non ha esaminato i dati provenienti dalla Scozia e dall’Irlanda del Nord, ma un sondaggio fatto dalla Scottish Social Attitudes Survey il mese scorso ha rilevato un andamento simile, con il 52% della popolazione che afferma di non essere religiosa rispetto al 40% del 1999. L’Irlanda del Nord presenta un’immagine radicalmente diversa, con solo il 7% degli intervistati – nel censimento del 2011 – che affermava di essere agnostico o di appartenere a una religione non cristiana.

Il rapporto dice che sia la chiesa cattolica sia quella anglicana stanno faticando a mantenere la membership delle persone cresciute nella fede. Quattro anglicani su 10 dicono ora di essere agnostici, e lo stesso accade per coloro che sono «nati cattolici». Né le Chiese riescono a porre riparo a queste perdite attraverso nuove conversioni: gli anglicani perdono 12 fedeli ogni nuovo convertito e i cattolici 10. Non solo: i convertiti, nella stragrande maggioranza, non appartenevano ad altre religioni né erano agnostici, ma provengono da altre denominazioni cristiane. Si tratta dunque più di uno scivolamento da una denominazione cristiana all’altra, piuttosto che di conversioni di persone non cristiane.

Secondo un portavoce della Chiesa d’Inghilterra l’aumento di quelli che si dichiarano «senza fede» significa semplicemente che la società è più agnostica, e poi – facendo come lo struzzo che nasconde la testa nella sabbia – ha dichiarato: «In un contesto globale, l’adesione alla religione cresce anziché diminuire. Il cristianesimo rimane la più grande religione del mondo, con oltre 2 miliardi di aderenti. Nel Regno Unito l’ultimo censimento ha evidenziato che la stragrande maggioranza delle persone ha una fede».

Foto: via istockphoto.com