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Cercasi ministro dell’arte

Cercasi ministro dell’arte. Non il titolare di un dicastero dello Stato ma un pastore per una comunità di artisti. E’ il Presbiterio di Glasgow ad aver rivolto vocazione ai pastori e alle pastore della Chiesa di Scozia per questo lavoro pionieristico in una città che ha una vivace presenza di artisti residenti. «La scena artistica di Glasgow è vibrante ed innovativa, contraddistinta da atelier capaci di produrre opere riconosciute a livello internazionale, da studi di design e da compagnie cinematografiche indipendenti», spiega Fiona Crawford, responsabile dell’ufficio delle strategie ecclesiastiche del Presbiterio della città scozzese. Una vitalità che viene utilizzata per promuovere il cambiamento sociale in diversi quartieri della città e che la Chiesa di Scozia intende intercettare per un lavoro, anch’esso nuovo e d’avanguardia, sull’essere chiesa nel XXI secolo. «Pensiamo a una chiesa dove le persone possano lodare Dio e pregare attraverso le arti, soprattutto visive», aggiunge Crawford. Già esistono a Glasgow esempi d’incontro tra arte e chiese. La chiesa presbiteriana di Renfield’s St. Stephen’s ospita la colonna e il telaio della pace, installazioni permanenti di Heidi e Peter Gardner; la St. George’s Tron si è trasformata nello studio del pittore Iain Campbell che ha realizzato una versione moderna dell’Ultima cena, nella quale i personaggi ritratti sono i senza dimora ospitati dalla Glasgow City Mission. In un’altra regione della Scozia, nell’isola di Orkney, la cattedrale di St. Magnus ospita sulla sua facciata la “Vetrata piangente”), una valanga di migliaia di papaveri rossi per ricordare le vittime della Prima Guerra mondiale, realizzata dagli artisti Paul Cummins e Tom Piper «A queste esperienze vogliamo aggiungere un progetto più ambizioso: quello di costituire una comunità di artisti in cui l’arte e il culto si possano incontrare», conclude Crawford.

Più in generale, questo progetto fa parte di una serie di ministeri pioneristici che la Chiesa di Scozia ha deciso di intraprendere – e di finanziare con 1 milione di sterline nell’arco di cinque anni – per essere più presente e vicina alle necessità e alla sensibilità della gente comune. «La fede cristiana è in buona salute, ma le persone della strada non si rapportano più con le chiese con le stesse modalità di un tempo. Oggi ci ritroviamo a portare l’evangelo a uomini e donne che magari non hanno mai messo piede in una chiesa», precisa Norman Smith, vice moderatore del Consiglio per la missione e il discepolato della Chiesa di Scozia. Il ministero tra gli artisti intende così sia utilizzare la loro creatività a favore della predicazione, sia creare una chiesa a misura e secondo le necessità degli artisti. «Abbiamo sempre affermato – ha aggiunto Smith – che la parola chiesa non si riferisce agli edifici ma alle persone che compongono la comunità. Creando questo ed altri progetti pioneristici, intendiamo fondare nuove chiese centrate sulle persone e sulla comunità sociale in cui vivono». Gli altri progetti pilota, approvati dall’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, riguardano gli agricoltori dell’Ayrshire; gli studenti, a Stirling; gli abitanti delle «new towns», i centri urbani di nuova costruzione.

Foto: http://www.churchofscotland.org.uk