Poggioreale, carceri

«Poggioreale in-forma»

Domani mattina presso il padiglione «Firenze» del carcere di Poggioreale ci sarà l’inaugurazione di «Poggioreale in-forma», progetto curato dall’associazione Alba Chiara e finanziato con i fondi Otto per mille delle chiese valdesi e metodiste, che prevede l’attivazione di palestre attrezzate per l’attività sportiva di detenuti e agenti.

«Domani è un grande giorno», afferma con emozione l’ispettore di polizia penitenziaria Michele Altieri, membro della chiesa pentecostale Nuova Pentecoste e presidente di Alba Chiara, che ha voluto fortemente che questo progetto si realizzasse. Sono già state acquistate: 30 palestre multifunzione, 30 cyclette e 30 panche, che saranno installate nei padiglioni dove vige il «regime aperto», oltre ad altri attrezzi (pesi, manubri, corde) destinati ai soli agenti. «Il carcere è un luogo “ristretto” per i detenuti e per gli agenti che vi lavorano: il sogno che si realizza è quello di offrire a tutti uno spazio in cui poter svolgere attività sportiva volta non solo a migliorare la socializzazione ma anche le condizioni psico-fisiche».

Il progetto ha avuto fin dalle sue prime fasi di elaborazione un’ottima accoglienza da parte del direttore di Poggioreale, dott. Antonio Fullone. Con il suo arrivo alla direzione nel luglio 2014, sono stati introdotti dei cambiamenti che hanno fatto parlare di una nuova “stagione” nel carcere posto nel cuore della città partenopea. Rispetto a quanto avveniva in passato quando i detenuti rimanevano in cella 22 ore su 24, oggi il trattamento penitenziario prevede per oltre 500 detenuti il «regime aperto» con le celle aperte per 8 ore al giorno con la possibilità di rimanere nel corridoio del reparto e di socializzare. All’esterno, invece, i detenuti possono usufruire del campo di calcetto quotidianamente (prima utilizzato solo un paio di volte all’anno), mentre la permanenza all’aria aperta è assicurata nei 12 cortili passeggi. Sono state inoltre ristrutturate e messe a norma del Regolamento di esecuzione penitenziaria ben 12 sale colloquio.

Miglioramenti sono avvenuti anche sul piano lavorativo: oltre 250 detenuti sono alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria grazie ad un sistema di rotazione trimestrale. Vi sono laboratori di falegnameria, tipografia, sartoria ed un’officina per fabbri.

Come riferisce l’ispettore Altieri «queste misure, che cercano di restituire dignità agli ambienti detentivi ma anche alle persone, stanno creando un clima sempre più disteso nel quale vivono dipendenti, amministrazione e detenuti. Cresce la fiducia e la qualità dello stare insieme».

Nel carcere di Poggioreale, dove negli anni passati venivano fatte numerose segnalazioni di violazione dei diritti umani fondamentali proprio per le condizioni detentive degradanti, contrarie al principio di umanità della pena sancito dall’art. 27 della Costituzione, sembra dunque essere cominciata veramente una nuova stagione.

Un importante contributo in questa direzione lo ha dato anche la Chiesa valdese e metodista attraverso il finanziamento del progetto «Poggioreale in-forma». Domani per la Tavola valdese sarà presente il pastore Jens Hansen. Parteciperanno anche varie autorità rappresentative, oltre a giornalisti di tv e stampa locale e nazionale. 

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