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Quali risposte alle necessità dei migranti

Fonte Notizie Avventiste

I dirigenti degli uffici dell’Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso (Adra) e della Chiesa cristiana avventista di diversi paesi europei sono riuniti per coordinare la risposta alla crisi dei migranti nel continente.

I partecipanti alla due giorni del vertice europeo per i rifugiati, tenutosi a Zagabria, in Croazia, hanno deciso di avere un coordinatore regionale per garantire adeguata assistenza ai rifugiati in tutta Europa, anche in paesi come la Macedonia, dove gli uffici di Adra sono gestiti esclusivamente da volontari, e in Grecia, che non dispone di un ufficio Adra. Il coordinatore regionale lavorerà con i coordinamenti di Adra in tutta Europa.

Il vertice ha inoltre cercato i modi per aumentare i finanziamenti nell’assistenza ai rifugiati; per migliorare la comunicazione all’interno della chiesa, con il pubblico e con i rifugiati; e per formare i membri delle chiese avventiste e insegnare come interagire con i rifugiati.

I partecipanti hanno ascoltato l’intervento di Jasna Barberic, alto funzionario dell’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, che ha condiviso storie di successo e di bisogni insoddisfatti, in particolare per quanto riguarda la mancanza di interpreti.

Al vertice sono stati presentati i rapporti sugli interventi avventisti nella crisi dei migranti: un ambulatorio mobile è parcheggiato sulla spiaggia a Lesbo, in Grecia; Adra opera nei paesi di transito dei rifugiati: Macedonia, Bulgaria, Serbia, Croazia, Slovenia e Ungheria. Adra e membri di chiesa lavorano con i rifugiati in Germania, Norvegia, Svezia e Finlandia, paesi in cui molti migranti vogliono stabilirsi.

Tante le sfide evidenziate, a cominciare dal freddo. Maja Ahac, che coordina il lavoro di assistenza in una stazione ferroviaria in Slovenia, dove transitano molti rifugiati, ha raccontato che le condizioni meteo sono proibitive e, pur lodando il lavoro della sua squadra di volontari, ha anche preso atto delle difficoltà che devono affrontare i profughi a causa delle cattive condizioni di viaggio, le malattie, gli abusi sessuali che si verificano durante il viaggio. Ha parlato anche di violenza verbale e di minacce dirette sia ai rifugiati sia a coloro che cercano di aiutarli.

Maja Ahac, come gli altri relatori provenienti dai paesi attraversati dai rifugiati, ha espresso preoccupazione per l’incombente crisi dei finanziamenti. “Saremo a corto di soldi entro la fine di marzo”, ha affermato.

Spesso, un aiuto concreto può essere semplice ma molto apprezzato. Un rappresentante di Adra ha ricordato la gioia dei profughi in Macedonia, dopo la distribuzione di 350 marsupi e di 300 metri cubi di indumenti invernali. A Slavonski Brod, il più grande centro di accoglienza dei rifugiati in Croazia, gli operatori di Adra hanno scoperto che una delle loro iniziative più popolari erano i 18 pannelli con 720 postazioni per ricaricare i cellulari, sistemati fuori dal loro container-ufficio. In Serbia, Adra gestisce un centro di informazioni a Belgrado, che offre assistenza per le domande di asilo, sostegno psicologico, uno spazio per far giocare i bambini e dove le mamme possono allattare.

Si tratta di un nuovo ruolo per l’agenzia umanitaria avventista europea, che un tempo lavorava soprattutto inviando aiuti nei paesi lontani, ma ora sono le comunità europee a essere piene di migranti bisognosi. Per questo il personale di Adra cerca di lavorare con le chiese locali per fornire sostegno ai rifugiati. In Germania, si offrono corsi di lingua, attività durante il tempo libero dal lavoro e aiuto per far capire i valori e la cultura locale. In Svezia, le chiese offrono assistenza ai rifugiati ospitati in una ex casa di cura avventista, che il governo ha trasformato in centro profughi. Tra le altre cose, insegnano a sciare ai migranti, abilità essenziale nell’inverno svedese.

Per i partecipanti al vertice di Zagabria, l’integrazione è cruciale e molte attività sono svolte con questo obiettivo.