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Sfogliando i giornali del 13 novembre

01 – Ebola: annunciata la sperimentazione di farmaci in Africa occidentale

Medici Senza Frontiere ha annunciato che avvierà la prima sperimentazione clinica di tre tipi di trattamenti contro l’ebola nei suoi ospedali in Guinea e Liberia. La sperimentazione, che comincerà a dicembre, è senza precedenti, perché messa in atto nel pieno di un’epidemia, e i farmaci non hanno attraversato il processo tradizionale di sviluppo, che normalmente passa attraverso una fase di test sugli animali e una su persone in salute prima di arrivare ai malati. Inoltre, informa The Guardian, i farmaci non verranno sottoposti soltanto ad un gruppo di controllo, ma potenzialmente all’intera popolazione contagiata. La speranza, secondo quanto affermato da Medici Senza Frontiere, è quella di ridurre del 70% il tasso di mortalità del virus Ebola in Africa occidentale, ed è proprio sulla base di questa previsione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato l’accelerazione del processo farmacologico.

02 – L’Azerbaijan abbatte un aereo armeno nel Nagorno–Karabakh: si teme un’altra guerra

L’esercito dell’Azerbaijan, scrive Bbc, ha abbattuto un elicottero armeno sopra il territorio conteso del Nagorno–Karabakh, già al centro di un conflitto tra i due paesi nel 1992 e da allora rivendicato dall’Azerbaijan. Da 25 anni, scrive La Stampa, è un “conflitto congelato”: una nazione non riconosciuta al centro di una contesa con la quale commissioni, conferenze, mediazioni internazionali e risoluzioni Onu non hanno potuto fare nulla. Il ministero della Difesa di Erevan ha commentato la notizia in modo molto duro, definendo l’azione del governo azero come «Un’escalation senza precedenti», e ha dichiarato anche che per Baku ci saranno «conseguenze molto pesanti». Dalla sua, l’Azerbaijan non nega di aver colpito intenzionalmente il Mi-24, sostenendo che il velivolo aveva attaccato le truppe azere schierate lungo il confine. Per alcuni commentatori il conflitto potrebbe risentire dell’eco della guerra ucraina, anche perché la Russia, garante e mediatrice da decenni nel braccio di ferro tra Erevan e Baku, potrebbe essere tentata di appoggiare gli armeni.

03 – Obama critica la lentezza delle riforme in Birmania

In attesa dei colloqui con il presidente della Birmania Thein Sein, che si terranno al margine del vertice dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, Asean, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha criticato il governo birmano per la lentezza delle riforme. In un’intervista rilasciata al giornale birmano Irrawaddy, Obama ha detto che il processo di democratizzazione ha perso slancio e che ci sono stati dei passi indietro. Secondo Obama, sono stati fatti dei progressi tra cui la liberazione di prigionieri politici, un processo di riforme costituzionali e accordi di cessate il fuoco con le minoranze del paese. I progressi però non sono stati rapidi quanto ci si aspettava quando è cominciata la transizione dal regime militare al governo civile nel novembre 2010, soprattutto per quanto riguarda le persecuzioni sistematiche nei confronti della minoranza musulmana dei Rohingya.

04 – Nuovi scontri a Tor Sapienza, la polizia presidia il centro di accoglienza

Per il terzo giorno consecutivo il centro di accoglienza per rifugiati di Tor Sapienza, nella periferia di Roma, è presidiato da camionette della polizia dopo che sin dall’11 novembre alcuni manifestanti hanno assalito il centro con pietre e bombe–carta. Dopo il lancio di sassi e i cassonetti dati alle fiamme nella notte tra il 10 e l’11 novembre, una cinquantina di persone ha tentato ieri sera un assalto al centro, tirando bombe carta anche contro le forze dell’ordine, rimaste sin dalla notte precedente a presidiare la struttura. Durante la protesta, in viale Giorgio Morandi sono stati incendiati cassonetti e automobili. Alcuni testimoni raccontano di una reazione da parte degli ospiti del centro, che hanno risposto lanciando oggetti dalle finestre, e di cariche della polizia per disperdere i manifestanti. Due i feriti lievi, tra cui un poliziotto. «La tensione – racconta su Il Fatto Quotidiano il presidente del comitato Tor Sapienza Tommaso Ippoliti – è alle stelle. Da anni questa borgata è stata abbandonata, non si può uscire la sera e ultimamente le aggressioni e i furti sono aumentati. Come comitato prendiamo le distanze dagli episodi di violenza della scorsa notte. Chiediamo più sicurezza».

05 – Israele nega l’accesso alla commissione Onu sui diritti umani e annuncia 200 nuovi insediamenti

Israele ha deciso di negare l’accesso alla commissione Onu che era stata incaricata di indagare sull’offensiva a Gaza della scorsa estate. Il governo israeliano, dice El País, ha infatti negato l’accesso al paese per la commissione nominata ad agosto dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il cui obiettivo è quello di verificare se e da parte di chi sono stati commessi dei crimini di guerra durante l’operazione “Protective Edge”. In seguito a questo veto da parte di Israele, non è più possibile per la commissione accedere a Gaza attraverso Erez, mentre verrà fatto un tentativo con il governo egiziano per ottenere un corridoio d’accesso attraverso Rafah, che collega la Striscia di Gaza con il Sinai, un confine attualmente chiuso dal regime militare di Abdel Fatah al–Sisi per «motivi di sicurezza». Intanto, Benjamin Netanyahu ha confermato la volontà da parte di Israele di procedere nel più breve tempo possibile con la costruzione di 200 nuove abitazioni nei territori occupati della Cisgiordania, decidendo quindi di forzare la mano rispetto alle raccomandazioni della comunità internazionale, fortemente contraria a quella che in molti ritengono essere una forma di provocazione nei confronti dell’autorità palestinese.

Foto: “Agdam-nagorno-karabakh-1“. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikipedia.