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La regola dei due bambini

Mentre la Cina ha appena abrogato la legge che imponeva alle famiglie il «figlio unico», a causa di una crisi demografica dovuta alla scarsa natalità, nell’Occidente europeo c’è una nazione che intende prendere il testimone della sciagurata e illiberale politica di controllo delle nascite. E’ la Gran Bretagna di Mr. Cameron il cui parlamento si appresta ad approvare una riforma del Welfare che, tra l’altro, intende colpire le famiglie numerose: le detrazioni fiscali saranno ammesse solo per i primi due figli, mentre non potranno essere richieste per i successivi, si tratti del terzo, del quarto o del quinto. A questa «regola dei due bambini» – dietro la quale non è difficile vedere la guerra di classe che l’attuale governo conservatore a guida aristocratica ha da tempo intrapreso – si sono opposte con tutta la loro autorevolezza un gran numero di comunità cristiane ed ebraiche, in testa la Chiesa d’Inghilterra e il tavolo dei rappresentanti degli ebrei britannici che, insieme alla Chiesa di Scozia, alla Caritas britannica, alla Chiesa metodista, all’Unione battista, alla Chiesa riformata unita, ai Quaccheri e alla Rete delle comunità ebraiche ortodosse, hanno lanciato un appello ai membri della Camera dei Lords affinché bocci o emendi le proposte «anti-famiglia» – così vengono definite nel documento inviato ai Pari del Regno i commi 11 e 12 del testo di legge.

«Ci si deve opporre con forza a qualsiasi cosa che lanci implicitamente il messaggio che un bambino è indesiderato, o privo di valore, o addirittura superfluo», per la società. «Siamo invece convinti che i bambini siano una benedizione, non un peso – e che un terzo o quarto bambino non sia meno prezioso del primo». Questo è quanto dicono i religiosi che argomentano il loro dissenso con dati precisi: la decisione del governo riguarderebbe almeno 640mila famiglie numerose e circa 2 milioni di bambini di qui al 2020. Famiglie nella maggior parte dei casi già di per sé a rischio povertà che perderebbero circa 2.780 sterline per figlio. «Molte di queste famiglie non saranno più in grado di offrire ai loro figli il necessario. E’ difficile capire come rendere le famiglie più povere possa ‘aumentare la resilienza finanziaria e offrire maggiori opportunità di miglioramento ai bambini’ come sostiene il governo a difesa delle sue intenzioni». E’ invece sicuro che le conseguenze di far crescere un numero maggiore di bambini in povertà siano gravi: una più alta mortalità infantile, risultati scolastici peggiori, precarie condizioni di salute. Allo stesso modo, c’è la preoccupazione che, in circostanze estreme, i figli maggiori siano costretti a lasciare la famiglia prima del tempo, che le famiglie si dividano per formare gruppi familiari sostenibili, che genitori con più di due figli abbiano difficoltà ad entrare nei programmi di protezione contro al violenza domestica, e che il numero di aborti aumenti.

Preoccupazioni e accuse che vengono rincarate in un altro documento, firmato da sei chiese e associazioni ecclesiastiche, intitolato «Il necessario. La nostra responsabilità di soddisfare i bisogni delle famiglie». «La ‘regola dei due bambini’ – si legge nel rapporto – mostra come il sistema di detrazioni fiscali è deliberatamente orientato a ignorare i bisogni dei bambini» e delle loro famiglie. Un atteggiamento mosso da un’intenzione del governo che il documento denuncia apertamente: «Il principio di provvedere al necessario è stato deliberatamente minato perché il governo intende usare la pressione fiscale per cambiare i comportamenti delle famiglie a basso reddito. Si tratta di un’intenzione moralmente preoccupante», che toglie ai bambini il necessario affinché i genitori mettano al mondo meno figli. «E tuttavia – prosegue il documento – il governo non ha saputo presentare alcuna prova che la pressione fiscale abbia cambiato o possa cambiare alcun comportamento. Ancora più allarmante è il mancato riconoscimento del fatto che una tale pressione sulle famiglie sarà solo causa di stenti e difficoltà che ricadranno soprattutto sui bambini – che altro non sono che innocenti spettatori di questa vicenda».

La guerra di classe è viva e vegeta, e quella che un tempo fu la patria del Welfare esteso a tutti, oggi sembra aver dichiarato guerra ai bambini. Ma come si dice: «sic transit gloria mundi». 

Foto: “David Cameron (28 January 2011)” by World Economic Forum/Moritz Hager – Flickr. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.