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«Una scorpacciata di libri»

Non c’è bisogno di ricordare che l’editoria è in crisi. Crisi dovuta alla rivoluzione tecnologica che ha investito il mondo della carta stampata, ma anche a una generale mancanza di lettori. Da tempo si ricercano strategie che portino a un cambiamento e possibilmente a un’inversione di tendenza. Per questo è importante che gli attori che ruotano intorno al mondo dei libri, che siano enti pubblici o privati, piccole librerie e autori, si incontrino per creare situazioni di dialogo e di scambio. A Milano questa necessità dà origine a un festival tra i più ricchi nel suo genere. La città è coinvolta totalmente e con essa anche la libreria Claudiana della città. La manifestazione Bookcity Milano si apre il 22 ottobre per terminare il 25 ottobre.

Ne parliamo con Samuele Bernardini, della Claudiana.

Che cos’è Bookcity?

«Si tratta di una manifestazione cittadina dedicata ai libri che è arrivata alla quarta edizione; l’anno scorso considerando tutti gli eventi ha registrato 160.000 visitatori. Vi do solo quattro cifre che rappresentano l’impegno della città per l’edizione di questi giorni: sono previste in calendario 823 eventi, ci sono 1700 protagonisti, 200 sedi sparse per la città e 250 volontari. La caratteristica di questo evento è che non si tratta di un festival della letteratura, della scienza o di qualche disciplina in generale, è un festival dei libri e per i lettori, una manifestazione diffusa su tutto il suolo cittadino in cui sono coinvolti soggetti pubblici e privati che vogliono dedicare 4 giorni ai libri».

La Claudiana di Milano in che modo è coinvolta?

«La Claudiana come molte altre librerie cittadine fa parte di questa manifestazione insieme a biblioteche pubbliche e private, a fondazioni, scuole e università; tutti questi mondi propongono eventi legati al libro e alla lettura dedicati ai propri frequentatori abituali, ma non solo. Inoltre la Claudiana di Milano è inserita in un’associazione di librerie indipendenti che si chiama LIM (Librerie Indipendenti Milano). Un’esperienza unica nel senso che non ce ne sono altre analoghe in Italia. Non è un’associazione di categoria, è un’associazione di scopo che serve a valorizzare il lavoro dei librai e a promuovere la presenza delle librerie nella città. Come LIM, di cui in questo momento sono il presidente, siamo parte di Bookcity proprio perché essendo un’associazione di tante librerie, una trentina a Milano, rappresentiamo un partner collettivo all’interno del gruppo promotore di Bookcity insieme all’assessorato alla cultura del comune di Milano e alle fondazioni editoriali».

Questa manifestazione si svolge ormai da quattro anni, l’edizione di quest’anno si caratterizza per qualcosa in particolare?

«Bookcity ha la caratteristica di non avere un tema conduttore, è una manifestazione plurale dove possono essere rappresentate le varie realtà, le varie modalità di scrittura a vari temi anche se ci sono poli tematici come quelli dedicati alla storia, alla letteratura, alle scienze, alla spiritualità…

Il programma di quest’anno sarà come al solito una scorpacciata di libri, di autori e di autrici. Viene inaugurata giovedì 22 ottobre da Isabelle Allende che apre in un posto strano: una ex fabbrica, l’Ansaldo, in una zona di Milano riqualificata dove c’erano grandi fabbriche, capannoni e grandi industrie tipiche delle città industriali che nel tempo sono state oggetto di una riqualificazione. Questa cosa è importante: la conquista degli spazi per una proposta culturale di questo tipo.

La conclusione si vedrà in un altro luogo della città con Claudio Magris che ha appena pubblicato un bellissimo libro “Non luogo a procedere. Il volto oscuro del 900” che parla di tutto quello che questo secolo ha prodotto di negativo. Particolarmente interessante per noi ragazzi del secolo scorso che ci sentiamo ancora nel ‘900».

Quali appuntamenti ospitate in Claudiana?

«Noi quest’anno facciamo una cosa strana nel senso che Claudiana gioca fuori casa mentre offriremo i nostri spazi a un editore cattolico per cercare di mescolare pubblico, luoghi e proposte. Claudiana presenterà al castello Sforzesco due libri: La Bibbia di Michelangelo di Piero Stefani che è stato pubblicato prima dell’estate e dedica buona parte del volume alla Pietà di Michelangelo che, tra l’altro, è esposta in questi giorni proprio al Castello Sforzesco. Abbiamo chiesto all’organizzazione di Bookcity di poter presentare questo libro, insieme a un altro della stessa collana dedicato a Dante, in quel luogo proprio perché vogliamo proporre questa riflessione sulla Pietà vicino all’esposizione di quest’importante opera artistica. Presenteremo anche il libro Dire, fare, baciare… Il lettore e la Bibbia di Lidia Maggi e Angelo Reginato in un altro spazio cittadino che si chiama Frigoriferi Milanesi. In Claudiana ospiteremo la casa editrice Ave di Roma con una collana “Le parole di Francesco” che riguarda la misericordia e l’impatto che Papa Francesco sta siscitando nella sua chiesa e sulla comunicazione di massa non solo con la sua immagine ma anche per le parole e il linguaggio che usa».

Da conoscitore del festival e del mondo dell’editoria, che appuntamenti seguirebbe o consiglierebbe di vedere?

«Questo è un problema perché è come trovarsi davanti a una tavola imbandita. Bisogna anche dire che Bookcity rappresenta una splendida occasione per andare a vedere dei posti in cui non si è mai stati. Questo festival rappresenta anche uno spunto per andare ad ascoltare la presentazione di un libro o l’incontro con un’autrice o un autore in un luogo sconosciuto e allora il suggerimento è questo: se trovi un posto che non hai mai visto vacci. Non importa cosa c’è. A volte si fanno delle scoperte che possono essere utili anche per il futuro».

Foto via Pixabay