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La pace, dono di Dio

O Signore, dacci la salvezza! O Signore, facci prosperare!
(Salmo 118, 25)

Or il Dio della pace operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo: a lui sia la gloria nei secoli dei secoli.
(Ebrei 13, 20-21)

L’autore ignoto di questa lettera invoca «il Dio della pace». E i destinatari, sono cristiani «ebrei», che per la loro origine ben conoscono il significato pieno e ricco del concetto di Pace-Shalom. Pace che non indica la semplice sospensione delle guerre, né l’idea di starsene per conto proprio dove nessuno venga a disturbarci, ma esprime una visione positiva della vita che comprende benessere fisico e ricerca dell’equilibrio nelle relazioni umane, condivisione dei doni di Dio e armonia con la creazione.

Queste sono le cose che Dio gradisce: «Io so i pensieri che medito per voi, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza…», scrive Geremia agli esuli in Babilonia (cap. 29, 11). E in quel meraviglioso manifesto della vita felice che troviamo al capitolo 65 del libro di Isaia, Dio esprime con entusiasmo il programma che ha in mente: «Gioite, esultate in eterno… io gioirò del mio popolo».

Chiediamo a Dio di operare in noi queste realtà – pare esortare l’autore – perché se siamo disponibili ad accogliere nel nostro quotidiano, a vivere nella nostra cerchia di parenti, amici, conoscenti il programma di shalom di Dio potremo allargarlo a macchia d’olio nella nostra società.

«Io vi lascio pace, vi do la mia pace – dice Gesù ai suoi discepoli – io non vi do come il mondo dà» (Giov. 14, 27). Ciò significa che le sue parole, i suoi insegnamenti, il suo esempio e le sue indicazioni, possono portare e creare pace. Sta a noi farne la base dell’esistenza, l’oggetto del nostro annuncio al mondo, il fondamento del servizio al nostro prossimo.

Dio è contento se riusciamo a vivere in questo modo, come lo è un genitore che gode della crescita e dell’impegno dei propri figli quando riescono ad esprimere le proprie possibilità e capacità. La pace è un dono di Dio, ma sta a noi raggiungerla, costruirla, conservarla. ”È un cammino faticoso, ma quelli che si adoperano per la pace sono benedetti, perché saranno chiamati figli di Dio (Matteo 5, 9).  

Foto di Cristeen Quezon via Flickr | Licenza CC BY 2.0