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Liberare le nuove generazioni dalla povertà educativa

Secondo i dati dell’ultimo rapporto di Save The Children, Illuminiamo il Futuro 2030, quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi il 20% in lettura; il 48,4% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, il 69,4% non ha visitato un sito archeologico o un museo, e il 45,5% non ha svolto nessuna attività sportiva. Dati allarmanti, diffusi nella settimana d’inizio dell’anno scolastico 2015-2016, che riguardano i minori. Ma non solo: si tratta di indicatori che aumentano nelle famiglie con un basso livello socio-economico e culturale, e che dunque vanno contestualizzati.

La povertà educativa è certamente correlata con quella economica, e condiziona fortemente la possibilità di potenziare le capacità non cognitive di ragazzi e ragazze, come la motivazione, l’autostima, la capacità di affermare e affrontare obiettivi e aspirazioni, la relazionale sociale, che sono aspetti cruciali per la crescita di un individuo e per il suo contributo al benessere collettivo. «Occorre dare una possibilità di welfare generativo – dice l’avvocata Anna Paola Specchio, di Save the Children, – altrimenti una grande fetta di minori non avrà la possibilità di affermarsi nella vita». Per aiutare in modo concreto questo processo, nel 2014, con il lancio della campagna Illuminiamo il futuro, l’Ong ha pensato ai Punti luce, spazi che offrono attività educative gratuite.

Creare reti tra istituzioni e gruppi della società civile resta fondamentale, così come è importante creare sostenibilità progettuale e non sostituirsi alla scuola. L’istituzione scolastica, però, resta responsabile di questi processi con la sua offerta formativa, che può dare possibilità o creare lacune nello sviluppo socioculturale degli studenti.

Il problema non è dunque solo nell’offerta in generale, ma anche nei territori. E a proposito della riforma Buona Scuola? In attesa dei decreti attuativi, Save the children condivide alcuni principi ispiratori della riforma, ma si aspetta che arrivino risorse adeguate per trasformare l’impegno in realtà.

Foto via Pixabay