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«Ero straniero e mi accoglieste». A Villar Pellice tempio pieno per l’incontro sui migranti

Il titolo dell’articolo (Matteo 25, 35-45) sono le parole del parroco di Villar Pellice Antonio Buffa (e il consiglio è di leggere tutti i versetti non solo quello riportato) mentre il sottotitolo sono alcune parole riportate da Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese. Queste poche parole sono sufficienti a esprimere il senso della serata.

Assieme a queste parole ieri sera nel tempio valdese di Villar Pellice se ne sono dette molte altre. La serata organizzata dal Concistoro della chiesa valdese di Villar ha visto riempirsi il tempio di persone provenienti sia dal comune sia da tutta la val Pellice, per ascoltare e capire di più sulla questione dei migranti e sui 60 che arriveranno alla Crumière (ce ne sono già una ventina).

«Vedo che fra le persone molte non sono villaresi –ha esordito la sindaca Lilia Garnier, che ha subito messo alcuni paletti – le scritte farneticanti comparse sulle strade e i manifesti affissi alla Crumière non appartengono al nostro modo di essere, non sono stati i villaresi e neppure gli abitanti della val Pellice. Come Comune siamo però contrari per tre motivi: al di là del fatto di non essere stati contattati da Regione e Prefettura, sul territorio abbiamo enormi difficoltà con i servizi pubblici, a livello sanitario il primo presidio è a Pinerolo e soprattutto il numero è troppo elevato: 60 su 1100 significa il 5,5% della popolazione».

Guarda la gallery (foto Samuele Revel)

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Molti dubbi sull’argomento sono stati chiariti da Massimo Gnone, responsabile dello Sprar, Debora Boaglio, che opera direttamente nel progetto e da Giovanni Comba, presidente Csd, l’ente a cui è stato affidato il progetto. Per ulteriori chiarimenti la Diaconia Valdese ha anche distribuito un documento in cui sono presenti molte domande comuni, a cui vengono date risposte sulla questione dei migranti: lo trovate in allegato e potete scaricarlo e leggerlo.

Gli interventi e le domande del pubblico non sono state molte, forse perché alcuni dubbi erano già stati chiariti e la maggior parte degli interventi sono stati di carattere molto ampio, con poca aderenza alla questione Villar. Daniele Varese ha posto invece una domanda molto semplice: «Posso invitarli a cena? Posso fare con loro una passeggiata al Pra?». La risposta di Massimo Gnone è stata altrettanto semplice. «Sono persone». Quindi chi volesse in qualche modo «integrare» nel tessuto sociale i migranti può andare direttamente in Crumière e prendere contatti con gli operatori presenti.

Vale la pena ancora ricordare due spunti: il primo dato da Klaus Langeneck, pastore e sovrintendente del Primo Circuito che ha esortato i valdesi a ricordare la propria storia, con la dolorosa vicenda dell’esilio in terra straniera e l’altro del Sindaco di Bobbio Pellice che ha raccontato di come «sul nostro territorio ci siano due migranti che lavorano in una struttura ricettiva e un’altra in Comune e l’esperienza sta funzionando bene».