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Anglicani, sì a inchieste su abusi sessuali

La Chiesa anglicana per bocca della sua figura più autorevole, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, promette indagini accurate per accertare eventuali casi di abusi sessuali  all’interno delle proprie gerarchie.

A seguito di un incontro con le vittime e i familiari di abusi Welby ha garantito l’impegno della chiesa nel fare autocritica e giudicare senza scuse chi si sia reso protagonista di episodi disdicevoli. Il tema è tornato in auge a seguito della decisione del governo inglese di istituire una commissione allo scopo di far luce su decenni di episodi di pedofilia insabbiati in Inghilterra, e sul mancato controllo da parte delle istituzioni. Welby ha comunicato che se la nuova commissione non porrà fra le immediate priorità un’indagine sulla chiesa anglicana, saranno gli stessi organi ecclesiali a promuoverne una in tempi rapidi.

Scettiche varie associazioni di settore che ricordano come la chiesa d’Inghilterra già nel 2010 aveva provato ad indagare su se stessa, con scarso successo se è vero che  i casi segnalati furono soltanto 13 a dispetto di molte più denunce. Questo mentre la chiesa metodista, certamente assai meno rilevante per numero di fedeli in Gran Bretagna, a seguito di una seria indagine interna denunciava nello stesso periodo oltre 900 episodi dagli anni ’50 in poi in seno alla propria comunità. Per questo è pressoché impossibile immaginare che i casi nel mondo anglicano siano così rari. Staremo a vedere se è giunto il momento di una severe autocritica oltre Manica e se soprattutto si farà finalmente luce su pagine dolorose per troppe persone.

Foto: “Canterbury Cathedral – Portal Nave Cross-spire” by Hans Musil – Picture taken and postprocessed by Hans Musil.. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons.