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Congo. Un forum ecumenico per sostenere le iniziative per la giustizia e la pace

Nella Repubblica Democratica del Congo (Drc) le chiese costituiranno un forum ecumenico per sostenere e promuovere le iniziative a favore della pace e della giustizia nel Paese africano. E’ quanto hanno deciso i 75 partecipanti alla Conferenza internazionale sulla pace e la sicurezza della Drc, convocata dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) a Ginevra dal 27 al 29 maggio scorsi. I lavori sono stati coordinati da Peter Prove, direttore della Commissione delle chiese per gli affari internazionali (Ccia) del Cec e si sono concentrati su quattro aree che corrispondono ad altrettante emergenze: i conflitti armati, l’integrità elettorale, la protezione dell’ambiente e i diritti umani.

La Drc è una delle nazioni del mondo individuate come “paese prioritario” dall’Assemblea di Busan 2013 e pertanto al centro delle preoccupazioni del Cec che proprio a Busan ha lanciato il “Pellegrinaggio per la giustizia e la pace”. Ricca di minerali, la Repubblica del Congo è da tempo dilaniata da conflitti per il controllo delle miniere e delle aree estrattive, con il coinvolgimento dei Paesi confinanti e nel sostanziale silenzio dell’Occidente. La discussione si è concentrata su alcune emergenze come quella della violenza di genere e degli stupri di guerra, o il lavoro minorile per l’estrazione dei minerali e i bambini soldato.

L’incontro di Ginevra è nato dalla constatazione che sia ormai giunto il tempo di “trasformare le discussioni in azione”, ha sottolineato il segretario generale del Cec, pastore Olav Fykse Tveit. «Si tratta di stilare una roadmap ecumenica per la costruzione di una società pacifica e uno sviluppo sostenibile», ha dichiarato il pastore Milenge Mwenelwata della Chiesa di Cristo in Congo, spiegando che la costituzione del forum offrirà un nuovo strumento per raggiungere questo obbiettivo.

Mentre in Svizzera era in corso la Conferenza, è partita in Italia la marcia che da Reggio Emilia porterà ad Helsinki Johnn Mpaliza. 45enne ingegnere informatico congolese, in Italia da 21 anni, Mpaliza è diventato un “Peace walking man” con l’intento di sensibilizzare le persone che incontra ad ogni tappa del suo cammino sulla situazione del suo paese natale. Lo scorso 3 maggio, Mpaliza è stato ospite della chiesa metodista di Trieste.

Foto di MONUSCO Photos via Flickr | Licenza CC BY-SA 2.0