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Stati Uniti. Ingiustificato ed eccessivo l’uso della forza nei confronti dei detenuti con malattie mentali

Inutile ed eccessivo l’uso della forza nei confronti dei detenuti con malattie mentali presenti nelle carceri degli Stati Uniti: è quanto denuncia Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto di 127 pagine pubblicato qualche giorno fa, dal titolo «Cinico e crudele: l’uso della forza contro i detenuti con disabilità mentali nelle carceri e prigioni Usa». Attraverso lo studio di centinaia di casi giudiziari e di indagini del Dipartimento di Giustizia, e grazie alle interviste a 125 soggetti tra funzionari di carcere in servizio o in pensione, psichiatri, avvocati, Hrw ha ricostruito episodi in cui il personale penitenziario ha colpito i detenuti con spray chimici dolorosi, con armi elettriche stordenti, li ha legati per giorni a sedie o letti di contenzione. Il personale, inoltre, ha provocato ai detenuti la rottura di mascelle, nasi e costole, lacerazioni che hanno richiesto punti di sutura, ustioni di secondo grado, contusioni profonde, e danneggiamento di organi interni. In alcuni casi, la forza usata ha provocato la morte.

«Le carceri possono essere pericolose, dannose, e anche luoghi mortali per gli uomini e le donne con problemi di salute mentale», ha detto Jamie Fellner, consulente di Human Rights Watch e autore del rapporto. «La forza è usata contro i detenuti, anche quando, a causa della loro malattia, non possono capire o rispettare gli ordini impartiti dallo staff». Anche se non sono disponibili dati nazionali, la ricerca di Human Rights Watch attesta che l’uso ingiustificato ed eccessivo della forza contro i detenuti con problemi di salute mentale è molto diffuso e in aumento negli oltre 5.100 carceri presenti negli Stati Uniti.

Il Rapporto evidenzia in particolare la scarsa formazione del personale che risponde con la violenza quando i prigionieri hanno comportamenti sintomatici dei problemi di salute mentale come, ad esempio, urinare sul pavimento, utilizzare un linguaggio scurrile, masturbarsi, lamentarsi di non ricevere il pasto, rifiutarsi di uscire da una cella.

In una prigione della Florida un detenuto, con diagnosi di schizofrenia, dopo aver defecato sul pavimento della sua cella ed essersi rifiutato di ripulirlo, è stato lasciato per più di un’ora sotto una doccia bollente, sapendo che non era in grado di controllare la temperatura e il flusso dell’acqua. Il detenuto è morto.

Purtroppo i detenuti affetti da gravi malattie mentali, tra cui la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione, hanno difficoltà a rispettare il regime carcerario e ad obbedire agli ordini del personale penitenziario che, a comportamenti ritenuti, se non pericolosi, bizzarri, risponde con l’uso indiscriminato e ingiustificato della forza.

Nel rapporto, Hrw chiede che il personale penitenziario riceva una maggiore formazione sulle malattie mentali, in particolare sull’impatto che esse hanno sui comportamenti dei detenuti e sulle strategie di negoziazione verbali da utilizzare nei momenti di criticità. Inoltre, Hrw chiede che maggiori risorse economiche siano investite nei servizi di salute mentale presenti nelle carceri e nei programmi di riabilitazione e rieducazione per detenuti affetti da disturbi mentali.

Infine, il rapporto chiede che siano previste sanzioni per quei membri del personale penitenziario che sono responsabili delle violazioni dei diritti umani dei detenuti.

Foto: “Prison cell block” by Bob Jagendorf – http://www.flickr.com/photos/bobjagendorf/5685335098/. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons.