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Il pinerolese e il nuovo Consiglio Metropolitano di Torino

Il nuovo Consiglio metropolitano si è riunito martedì 12 maggio e ha distribuito le deleghe a sette Consiglieri metropolitani. Al vicesindaco metropolitano Alberto Avetta sono stati affidati i lavori pubblici, le infrastrutture, i trasporti e la protezione civile; a Gemma Amprino l’ambiente, lo sviluppo montano, l’agricoltura, la tutela della fauna e della flora, i parchi e le aree protette; a Lucia Centillo i diritti sociali, la parità e il welfare; a Barbara Cervetti la cultura, il turismo, lo sport e le politiche giovanili; a Domenica Genisio l’istruzione, il sistema educativo, la rete scolastica, l’infanzia; a Mauro Carena il bilancio, il personale, il patrimonio e il sistema informativo; a Francesco Brizio lo sviluppo economico, le attività produttive, il lavoro e la formazione professionale.

L’assemblea, presieduta dal sindaco metropolitano Piero Fassino, ha approvato la delibera per l’avvio dell’attività delle undici “Zone omogenee” in cui è articolato il territorio della Città Metropolitana. Ognuna delle assemblee di Zona si riunirà nei prossimi giorni per nominare il proprio portavoce. Tra queste quella del pinerolese, con quarantasei comuni e il cui portavoce è il sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero.

«I consiglieri delegati – ci spiega Buttiero – sono tutte persone per bene e in gamba e lo fanno in maniera gratuita senza gettoni di presenza né compenso. Abbiamo scelto loro perché sono stati sindaci, ma in questo momento non lo sono e quindi avevano le competenze e più tempo a disposizione. Faremo delle proposte da portare all’attenzione del Consiglio Metropolitano per il piano territoriale di Sviluppo Strategico triennale. Arriverà la convocazione tra circa quindici giorni e si lavorerà con le proposte territoriali finalizzate al piano di Sviluppo Strategico. Non dovremo avere una prospettiva campanilistica, ma piuttosto territoriale».

«Per ora non ho specifici riscontri negativi – dice Mario Malan, sindaco di Angrogna – ovvio però che nei nostri piccoli comuni ci sia una forma di diffidenza verso la nuova organizzazione. Nel corso degli anni la Provincia di Torino aveva dimostrato una buona sensibilità verso le zone montane, i funzionari avevano sempre mostrato attenzione per le zone periferiche».

L’avvio della Città metropolitana coincide anche con la chiusura delle Comunità montane e il passaggio, ancora poco chiaro, alle Unioni dei comuni: «effettivamente questo è un altro elemento di incertezza – commenta Malan – oltre ai dubbi che la Città metropolitana debba essere guidata dalla figura del sindaco del capoluogo senza che ci sia un’investitura popolare o almeno dei territori. Cambia totalmente il quadro degli enti superiori ed intermedi rispetto ai comuni. Come faccia la nuova Città metropolitana ad assumere ulteriori deleghe riducendo il personale è davvero tutto da inventare».

Laura Zoggia, presidente dell’Unione dei Comuni della val Chisone e Germanasca, cerca di essere ottimista: «conosco personalmente le donne della giunta che è stata nominata da pochi giorni e sono persone con cui ho sempre avuto un buon rapporto. I rapporti con la giunta e con la Citta Metropolitana saranno tenuto in particolar modo dal sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, mentre noi dovremo fare squadra come territorio per proteggerlo ed essere propositivi. C’è anche un po’ di paura, perché tutte le volte che siamo stati accorpati con un cambiamento di ente siamo sempre stati penalizzati».

A proposito dei principali problemi del territorio e le prime richieste al nuovo ente, Zoggia dice: «Mercoledì abbiamo già un incontro con Giannicola Marengo, dirigente dei servizio trasporti della Città metropolitana per discutere il grave problema riguardante i tagli di corse da parte di Sadem, la società che si occupa di trasporti di linea. Siamo consapevoli delle loro difficoltà e siamo anche disponibili ad accettare tagli sulle linee e sugli orari “turistici” ma ci sembra assurdo andare a tagliare sulle linee degli studenti. Pensate che i ragazzi di Pragelato da Pinerolo impiegano ormai 4 ore per tornare a casa, aspettando per 20 minuti la coincidenza a Perosa. Ma la prima richiesta, quella più urgente, riguarda la viabilità: abbiamo gravi problemi sulle nostre strade; dalle velocità troppo alte nei comuni alla pericolosità di alcuni tratti. Su questo ci concentreremo fin da subito». Durante il Consiglio è stato anche approvato il conto consuntivo dell’esercizio 2014 della Provincia di Torino.

Foto P. Romeo/Riforma