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Migranti in Italia: comunicare è decisivo per crescere insieme

I migranti nel mondo sono più di 232 milioni; in Italia, gli stranieri residenti sono quasi cinque milioni su una popolazione di 61 milioni, cioè l’otto per cento. Notevole il livello di istruzione: il 10% ha una laurea, il 32% un diploma; i minori sono oltre un milione, di cui 800 mila regolarmente iscritti nelle scuole. Nel 1981 in Italia si contava uno straniero ogni 250 residenti, mentre ora l’incidenza sulla popolazione totale è di uno ogni dodici residenti. Questi sono alcuni dei dati della nuova edizione del «Dossier Statistico Immigrazione» pubblicato ogni anno dall’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e che sarà presentato domani 25 marzo, alle 14,15, nell’aula magna del Collegio Carlo Cattaneo di Varese, in via Dunant 5; l’incontro, patrocinato fra gli altri anche dalla Chiesa valdese e da Confronti, avviene nell’ambito del Progetto «Osservatorio permanente sulla lingua italiana», coordinato da alcuni docenti e collaboratori del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria. L’Unar, che opera nell’ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato istituito nel 2003 con la funzione di «garantire, in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità, l’effettività del principio di parità di trattamento fra le persone», di verificare l’efficacia delle tutele contro le discriminazioni, e di «contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica».

In Italia – sottolineano gli organizzatori – vivono quasi due milioni e mezzo di famiglie con almeno un componente straniero. Quali sono le possibili direzioni di crescita in un momento storico in cui capirsi, comunicare, è diventato il vero fattore decisivo per costruire un futuro migliore per noi e per le prossime generazioni?

Alcune risposte saranno proposte dagli ospiti invitati alla conferenza presentazione del dossier: Alessandra Vicentini, dell’Insubria, e Kim Grego, della Statale di Milano e Fulbright Scholar ad Albany (New York), che affronteranno il problema della scarsità di documenti online in lingua inglese e nelle lingue degli immigrati sui siti web delle Asl; Giulio Facchetti parlerà della molteplicità dei fondamenti culturali alla base delle moderne società europee e mediterranee, indagando il carattere propulsivo delle migrazioni e delle mescolanze etniche nella formazione di questi fondamenti; Elisabetta Moneta Mazza, approfondirà le identità culturali dei giovani migranti; Sabatino Alfonso Annecchiarico, saggista di origini argentine, indagherà sui delicati cortocircuiti che si stabiliscono tra lingua e identità, tra cittadinanza e nazionalità e Gianmarco Gaspari discuterà del ruolo di Varese, e dell’Università dell’Insubria in particolare, nel monitoraggio di una realtà affollata da riferimenti culturali tanto diversi e complessi. Conclude i lavori la presentazione dell’edizione 2014 del dossier da parte di Franco Pittau, presidente uscente del Centro Studi e Ricerche Idos, specialista di fama internazionale di temi legati alla migrazione e all’integrazione.

Foto: Spighe di fonio, di Richard Nyberg, Licenza: CC0 Public Domain