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Tunisia, il momento del cordoglio. E dell’orgoglio

Sono ancora frammentarie le notizie sulle vittime dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi di ieri. Si ha la certezza dei nomi di due dei quattro morti italiani, fra i ventidue totali , ma permangono incertezze sugli altri due nominativi e sulle condizioni dei numerosi feriti. Fra i numerosissimi connazionali coinvolti (in crociera con due grandi navi) vi sono oltre trenta dipendenti del Comune di Torino con le relative famiglie. Proprio fra loro si registra una delle vittime e alcuni fra coloro che ancora ora, a 24 ore dalla strage risultano incredibilmente dispersi, o perché in ospedali o perché al sicuro in qualche luogo gestito dalle autorità tunisine.

Il moderatore della Tavola Valdese ha espresso la vicinanza con un tweet: «Un pensiero e una preghiera per la famiglie e i cari di tutte le vittime dell’attentato di Tunisi».

Fra i coinvolti anche i genitori del rabbino capo di Torino Ariel di Porto (il papà è in ospedale per una caduta durante la precipitosa fuga). Il Sindaco di Torino Piero Fassino ha proclamato il lutto cittadino e ha annunciato una manifestazione di solidarietà questa sera alle 20.30 davanti al palazzo Civico.

Una nota ufficiale pubblicata sul sito del Comune conferma che «due dipendenti comunali risultano ferite e un loro stretto congiunto è invece deceduto. Al contempo non si hanno notizie di una dipendente che risulta ancora dispersa ». Già nella giornata di ieri una delegazione della folta comunità tunisina di Torino aveva portato la propria solidarietà al Sindaco e all’assessore al Personale Gianguido Passoni 

 

«Esprimo il cordoglio e la vicinanza a Torino e all’Italia per la perdita di vite umane nell’attacco terroristico in Tunisia». E’ quanto dichiarato dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon appena giunto a Torino per l’annuale seminario riservato agli alti dirigenti Onu che si tiene oggi e domani al palazzo Reale. Il Sindaco Piero Fassino lo ha ringraziato per la solidarietà espressa.

Intanto hanno fatto il giro del mondo le immagini dei deputati tunisini che, bloccati nel Parlamento, probabile vero obiettivo degli attentatori, cantano l’inno nazionale a pieni polmoni, così come quelle delle centinaia e centinaia di persone che sono scese immediatamente in piazza, davanti al museo, mentre ancora l’assalto era in corso, e che senza paura hanno urlato parole e slogan a difesa della democrazia faticosamente acquisita dopo i moti del 2011, la rivoluzione dei gelsomini che ha condotto il Paese verso un nuovo corso.

Foto “Carthage Room Bardo” by Alexandre Moreau – originally posted to Flickr as DSC_6831. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.