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La questione ambientale e la promozione della comunicazione

Quando, nel 2010. morì settantenne il cantautore francese Jean Ferrat, una serie di amici ricevette da Giorgio Gardiol un messaggio di posta elettronica che conteneva un prezioso link: il filmato di Ferrat che eseguiva una delle sue canzoni più note: «Que la montagne est belle». Era un modo, per Gardiol, di ricordare un grande artista e di ricordarci, al tempo stesso, l’attenzione che si doveva riservare all’ambiente e alla montagna, nelle valli valdesi e non solo.

L’episodio viene in mente, ora che l’associazione culturale di Pinerolo «Stranamore», con l’Associazione «Per la conoscenza, la difesa, l’attuazione della Costituzione», Riforma – L’Eco delle Valli Valdesi, l’associazione culturale «Pensieri in Piazza» e l’Arci di Pinerolo hanno costituito un Comitato che ha come scopo il bando per una borsa di studio intitolata a Giorgio Gardiol. L’iniziativa si propone di favorire dei giovani giornalisti precari o aspiranti giornalisti, di età compresa fra i 22 e i 30 anni, senza eccezioni su tutto il territorio nazionale per l’assegnazione di tre borse di studio così suddivise: 1° premio, 2500 euro; 2° premio, 1500 euro; 3° premio, 1000 
euro.


Al centro degli elaborati che si richiedono ai partecipanti, due temi di matrice ambientalista:

1. «Ecco: montagna è andare e ritornare lasciandola com’è. Non più per noi che nella cinquantina abbiamo già molto strofinato i corpi nelle rocce, ma per quelli che verranno e che da una cima di montagna si possono già intravedere. Siano benvenuti lassù tutti quelli che vengono col desiderio di giocare pulito con il mondo» (Erri De Luca).

2. Sviluppo sostenibile (Protocollo di Kyoto) o decrescita (Serge Latouche)? È possibile per un’impresa mantenere e sviluppare le proprie prestazioni nel lungo periodo attraverso un bilanciamento degli interessi economicofinanziari con quelli ambientali?

L’iniziativa quindi richiama due (non tutte!) delle sfere di impegno che sono state di Giorgio Gardiol: il lavoro giornalistico esercitato, fra l’altro, nei periodici della stampa protestante in Italia (prima La luce – l’Eco delle valli valdesi e poi Riforma di cui fu il primo direttore nel periodo 1993-96, quando venne eletto deputato), e l’impegno per l’ambiente, condotto fino a pochi giorni prima della scomparsa, nel gennaio di quest’anno. Grande è stata proprio la sua capacità di formare giovani comunicatori, nell’ottica di quella militanza ecclesiastica che consiste nel valorizzare le competenze e i talenti. Un impegno che ha contraddistinto anche il suo lavoro, per esempio, al centro di Agape, e che ora merita di essere ricordato fattivamente.

Scarica il il bando per la borsa di studio