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Accadde oggi, 2 dicembre

Oggi 2 dicembre viene ucciso Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia, quando di pentiti ancora non si parlava, e quando l’esistenza della mafia stessa veniva ancora messa in discussione da certi apparati politici e delle istituzioni. In realtà le sue dichiarazioni sono deflagranti, e per la prima volta sollevano il velo sui meccanismi di funzionamento di Cosa Nostra. Nel 1973 si presenta alla questura di Palermo ed inizia a parlare di omicidi, di commissioni, di riti di iniziazione, e fa i nomi di Riina, di Pippo Calò, di Ciancimino e di molti altri. Nessuno ne aveva mai anche solo accennato. E’ troppo per chi non è pronto per vedere, o per chi sa e non vuole farlo. Non viene creduto, ai primi arresti dovuti alle sue dichiarazioni seguono le scarcerazioni per insufficienza di prove, e sul banco degli imputati finisce lo stesso Vitale, che nel frattempo si è auto-accusato di due omicidi e di vari altri crimini. Le porte del carcere si aprono per lui, ma presto saranno i manicomi la sua nuova casa, in quanto dichiarato infermo di mente. Deve rimanerci per 25 anni, ma dopo sette viene rilasciato. Non esistono ancora programmi di protezione per i pentiti per cui Vitale torna a vivere a Palermo. E dal quel momento è un morto che cammina, perché i capi mafia sanno bene che non si è inventato nulla né che è un pazzo.Tutt’altro. Un sicario sconosciuto lo raggiunge all’uscita di una chiesa domenica 2 dicembre 1984 e lo ammazza con due colpi di lupara. Nel silenzio generale. Ma proprio in quei mesi un uomo d’onore, Tommaso Buscetta, sta iniziando la sua collaborazione con Giovanni Falcone. Che a differenza dei suoi colleghi crederà al pentito. E darà il via ad una nuova fase. Vitale è stato il primo e ha pagato questo prezzo di fronte a troppi interessi indicibili.

Foto via leonardovitale.it