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Chiamati a benedire

Vi farò del bene più che nei vostri primi tempi, e voi conoscerete che io sono il Signore.
(Ezechiele 36, 11)

Siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.
(I Pietro 3, 9)

Le parole che ci vengono riportate sono la parte finale del versetto 9 del terzo capitolo della epistola di Pietro. Se già non è consigliabile staccare una frase – sia pur di senso compiuto – dal testo che la precede e la segue, tanto più diviene assurdo estrarre da una frase un frammento: si rischia di travisare del tutto il senso di quanto è scritto.

Prese da sole queste parole ci danno l’idea che la nostra vocazione sia quella di essere benedetti, ma il pensiero completo è assai più ampio: Non rendete male per male; od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite, poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione. La frase completa dice, dunque, molto di più: ci invita a non offendere chi ci ha offeso, a non restituire il male che riceviamo, ma a reagire dicendo e facendo il bene. La nostra chiamata è ad essere benedicenti e bene facenti; a non restare con le mani in mano in attesa della benedizione, ma a ricevere a nostra volta del bene come conseguenza del nostro atteggiamento positivo e benefico.

L’invito è, dunque, a capovolgere la logica che regola i rapporti umani: non occhio per occhio, dente per dente, ma le parole di Gesù del discorso della montagna: voi avete udito che fu detto… ma io vi dico…

Ognuno di noi viene esortato a interrompere la catena di botta e risposta che da sempre regola le relazioni fra persone, gruppi, popoli. Ci viene chiesto di sparigliare il gioco di Satana che conta sulle nostre reazioni automatiche per continuare a mantenere il controllo sull’umanità.

Tutto ciò è difficilissimo da praticare: raramente riusciamo a fermarci e troncare la serie di ritorsioni che punta all’annientamento dell’altra parte.

Chi riesce a fermare questa corsa, a invertirne la direzione, a benedire, è benedetto subito, a sua volta, e vivrà di queste benedizioni come di una eredità eterna predisposta da Dio.

Foto: “Agnus Dei in cupola” di SibeasterOpera propria. Con licenza Public domain tramite Wikimedia Commons.