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La fede a fumetti

Un’esposizione su “Fede a strisce” allestita dentro una chiesa cattolica; una forte presenza di Pagine Ebraiche con l’ottimo dossier “Comics & Jews” e la bella mostra dell’israeliana Rutu Modan; Robert Crumb che, dopo essersi cimentato con una straordinaria versione a fumetti della “Genesi”, irride chi segue il primo libro biblico come guida morale e con la consueta diplomazia dice che «cristiani, musulmani ed ebrei sono tutti pazzi». Il complesso e multiforme contenitore di “Lucca Comics & Games” (la più importante rassegna italiana di fumetti e giochi di ruolo) riesce a tenere insieme tutto questo, tra l’altro a pochi metri di distanza, per non citare l’irriverente e corrosivo stand del Vernacoliere che propone le storie del cinico Don Zauker o la contestatissima locandina sul tema preti e pedofilia.

Grande evento commerciale, con ampi spazi culturali (mostre e incontri), “Lucca Comics & Games” non è solo super eroi, cosplayer, fan disneyani, pasdaran bonelliani, seguaci di Zerocalcare e truppe di appassionati di manga. Nella kermesse lucchese, infatti, anche il tema della fede e delle fedi ritorna spesso a volte in maniera esplicita e talvolta in maniera più nascosta, in chiave positiva oppure polemica.

D’altronde, l’invasione di centinaia di migliaia di persone in quattro giorni diventa anche occasione di evangelizzazione e bene lo capiscono alla basilica cattolica di San Frediano (cara ai protestanti perché qui predicava Pietro Martire Vermigli nel ‘500) dove non hanno certo paura di accogliere le truppe di fan di fumetti e cartoon vestiti come i loro eroi di carta, ma, anzi, li invitano a entrare con tanto di cartello sulla porta.

In generale, è chiaro che un “palcoscenico” come quello di Lucca sia molto importante anche per il tema religioso. Un aspetto che il Festival di Angouleme (la più importante vetrina europea del fumetto) ha capito da anni con il suo spazio dedicato al fumetto cristiano, e che ora in Italia comincia ad affermarsi.

Così, a Lucca, la mostra “Fede a strisce” (proposta da “Cartoon Club”, la simpatica manifestazione riminese diretta da Paolo Guiducci) ha proposto una rassegna interessante di fumetti a tematica religiosa diretta o indiretta. Una rassegna che spazia dai testi agiografici e catechistici su papi e santi vari, a capolavori di grandi maestri come Dino Battaglia e Sergio Toppi; dalle versioni a fumetti della Bibbia (una delle quali curata addirittura da Giovanni Luigi Bonelli, il creatore di “Tex Willer”) a racconti paradossali eppure profondi come quello proposto da Leo Ortolani con l’improbabile incontro tra Ratman e Gesù, sorprendente per i numerosi richiami biblici e approfondimenti teologici. Si spazia poi dalla lettura in chiave evangelica dei Peanuts (fondamentale il famoso testo Il Vangelo secondo Charlie Brown di Robert L. Short) e dei Simpson (con Da Bart a Barth di Brunetto Salvarani), fino alla scoperta della gioia dell’amore cristiano nelle pagine di Andy Capp (lo sfaticato personaggio di Reg Smythe) nel racconto del pastore presbiteriano D. P. McGeachy III. Pur sforzandosi di abbracciare un ambito ecumenico e interreligioso (doverosa, per esempio, la citazione del Buddha di Osamu Tezuka), la mostra è molto cattolicocentrica e non solo perché “Cartoon Club” è una rassegna legata al mondo cattolico riminese, ma anche perché in Italia la produzione di fumetti in ambito evangelico-protestante è molto scarsa e quella straniera è poco conosciuta qui da noi. Eppure, nei paesi a maggioranza protestante, ma anche in altre realtà come quella francese, i fumetti sul protestantesimo o di autori protestanti sono numerosi e assai diffusi. E, cosa più importante, non sono considerati solo strumenti catechetici o di intrattenimento per bambini, ma veri e propri testi narrativi ed evangelistici.

Una lacuna da colmare nel nostro panorama editoriale, magari proprio in vista del cinquecentenario della Riforma protestante. E, magari, con una bella presenza riformata proprio a Lucca Comics & Games 2017.

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