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Unite per i diritti delle donne del Paraguay

Norma Alvarez, leader dell’Enxet Sur (popolazione indigena che vive nella regione del Gran Chaco occidentale del Paraguay) da circa 11 anni viaggia in lungo e in largo il Chaco paraguaiano, visitando anche le comunità più isolate, con una missione chiara: garantire ad ogni singola donna indigena in tutta la regione la conoscenza dei propri diritti. Le donne, infatti, spesso vivono in comunità isolate, senza accesso alle informazioni, e in condizioni subordinate rispetto agli uomini.

Norma Alvarez, accompagnata da altre colleghe, incontra le donne del Chaco che a poco a poco cominciano a guadagnare fiducia in se stesse, a partecipare più attivamente alle decisioni che hanno ripercussioni su di loro e sulle loro comunità, a resistere alle ingiustizie. All’interno del Coordinamento dei popoli indigeni del Chaco (Cpi) di cui è membro, Norma Alvarez è riuscita a fondare il Segretariato delle donne. Non è mancato l’ostruzionismo maschile ma il progetto è andato avanti soprattutto grazie alla forza e al coraggio delle donne Guaranì.

Inoltre, in collaborazione con il Church World Service, membro fondatore di Act Alliance (una coalizione di più di 140 chiese e organizzazioni che lavorano insieme in oltre 140 paesi associata con il Consiglio Ecumenico delle Chiese e con la Federazione Luterana Mondiale), Norma Alvarez ha fondato l’organizzazione «Lavorare insieme per le soluzioni» (Bjc) che le donne descrivono come «uno spazio per l’apprendimento e la condivisione delle nostre esperienze comuni, in quanto donne indigene; uno spazio per la condivisione delle idee e delle preoccupazioni, delle gioie e delle tristezze; uno spazio di incontro in cui trovare soluzioni ai problemi e alle difficoltà che affrontiamo quotidianamente, e in cui cercare sostegno da parte delle autorità governative qualora non riusciamo da sole a trovare soluzioni alle problematiche». «Lavorare insieme per le soluzioni» svolge, dunque, lavoro di advocacy, promuovendo incontri con varie autorità di governo, tra cui il Ministero della salute, il Segretariato per le donne e i bambini, e l’Istituto Nazionale per gli Affari Indigeni.

Le priorità delle donne sono: accesso all’acqua, l’educazione sanitaria e la terra. Inoltre, la violenza contro le donne è stata riconosciuta come una questione importante su cui si spera di cominciare a lavorare in futuro. Secondo la leader Guarani Antonia Parada de Barrientos, «gli uomini hanno cominciato a notare che, da quando le donne sono più organizzate, la comunità è più forte. A poco a poco essi stanno cominciando a sostenere il lavoro di Bjc». Ma l’impatto più visibile è nelle donne stesse. «Undici anni fa, le donne erano timide e non parlavano. Non è più così» dice Antonia, «ora sanno di avere dei diritti e vogliono difenderli».

Foto: “Traditional guarani clothes” di FrankOWeaverOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.