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Revocare le sanzioni unilaterali

In occasione della 45a sessione del Consiglio per i diritti umani in corso a Ginevra (14 settembre – 6 ottobre), la Federazione luterana mondiale insieme ad altre organizzazioni religiose ha sottolineato l’impatto negativo che le sanzioni hanno sui membri più vulnerabili della società.

In una dichiarazione resa il 22 settembre scorso il gruppo di sei organizzazioni cristiane ha dichiarato di essere «profondamente preoccupato per le conseguenze economiche, sociali e umanitarie negative delle sanzioni unilaterali, specialmente quelle introdotte senza e oltre l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza Onu».

La dichiarazione è parte di un dialogo interattivo con il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle misure coercitive unilaterali. Le organizzazioni cristiane, lavorando in «contesti umanitari complessi e impegnativi», hanno visto in prima persona l’impatto negativo che le sanzioni hanno sulla loro capacità di «raggiungere efficacemente le persone bisognose e di fornire loro un’assistenza cruciale per salvare vite».

Chey Mattner, responsabile del Dipartimento di World Service – braccio diaconale della Flm –, ha dichiarato: «L’imposizione di sanzioni avrà un impatto sempre più profondo su persone molto lontane dalle questioni in oggetto. Come possiamo accettare queste strategie in un momento in cui i paesi dovrebbero mettere da parte le loro differenze per il bene degli altri, in particolare dei dimenticati?».

La dichiarazione congiunta sottolinea che in alcuni paesi, come conseguenza diretta delle sanzioni, articoli essenziali, come cibo, acqua, medicinali e attrezzature mediche per COVID 19, «non sono stati consegnati in tempo, colpendo le famiglie e le persone vulnerabili in difficoltà». «Privare le persone dei loro diritti umani fondamentali e della loro dignità, anche se non intenzionali, è inaccettabile e viola il principio umanitario essenziale del “Per prima cosa, non fare del male”», prosegue la dichiarazione.

Il gruppo di sei organizzazioni chiede che siano revocate, o almeno notevolmente allentate, ed esorta i Governi a evitare di imporre eventuali sanzioni future non conformi al diritto internazionale. Troppo spesso, conclude la dichiarazione, «le sanzioni si sono dimostrate parte del problema, non della soluzione».

 

Photo: Unsplash/Mat Reding