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Luserna San Giovanni, una calda assemblea

La centrale a biomasse è stata accesa il 7 gennaio. La fase di avviamento dura per legge sessanta giorni, quindi dal 7 marzo è stabilmente funzionante. Mercoledì 9 gennaio il comune di Luserna ha organizzato una serata informativa con i tecnici dell’Arpa che hanno illustrato i dati raccolti nelle misurazioni di luglio e dicembre con le centraline mobili. «L’aria di Luserna San Giovanni ha dei livelli di estrema positività – dice il sindaco, Duilio Canale –. L’unico dato che fuoriesce è l’ozono, ma ci hanno spiegato i tecnici che questo succede ovunque. Tutti gli altri dati sono qualitativamente ottimi. In una scala da uno a 10, dove 10 è il livello più grave, noi siamo a 1,5-2. Quindi per quanto riguarda le polveri, l’ozono e il benzene, l’aria è salubre. Ed è un primo importante dato che ci conforta. L’atto autorizzativo ha dato all’azienda il via libera a costruire la biomassa, ma noi abbiamo il dovere assoluto di preservare la salute dei cittadini tramite gli strumenti che abbiamo a disposizione».

E per quanto riguarda i fumi?

«I fumi dalla centrale escono a 180 gradi e quando la temperatura è sotto i 5-6 gradi si strugge vapore acqueo. La nostra preoccupazione non è su quello che si vede ma su quello che non si vede. Ma ci sono tutta una serie di controlli sia in remoto sia sulla centrale che dovrebbero garantire una certa tranquillità», continua Canale.

Se i dati chimici dei livelli dei fumi che escono dalla centrale non corrispondono a quelli controllati dall’Arpa, i proprietari devono comunicarlo all’Arpa, la centrale si blocca e i proprietari hanno un periodo di tempo per sistemare, fare manutenzione e ritornare ai livelli di legge.

I tecnici dell’Arpa, nel riportare i dati dell’aria a Luserna e in val Pellice, hanno rivelato un dato ben più grave: il passaggio alla rotonda di Luserna San Giovanni di 14832 veicoli al giorno di media. In corso Vittorio Emanuele a Torino all’altezza del Tribunale ne transitano 16070. Siamo a livelli del traffico di Torino nell’arteria principale di valle.

Marco Lorenzoni è l’ingegnere che si occupa di controllare i dati e i livelli dell’aria che esce dal camino della centrale a biomasse di Luserna San Giovanni. «È una delle centrali più avanzate costruite in Italia. Se anche in altri posti avessimo delle centrali così, potremmo essere soddisfatti. La centrale di Rivarolo Canavese ci dà molti più problemi. Produrrà 1 MW di energia elettrica e 5 MW di energia termica. La Caffarel è già allacciata [in realtà dalla Caffarel e dal Comune fanno sapere che gli allacciamenti non ci sono ancora. Il responsabile della manutenzione della Caffarel, ci ha chiarito che ancora non c’è il contratto e nemmeno le tubature, ma che nel giro di qualche mese dovrebbero partire i lavori, ndr, aggiornamento del 14 marzo]. Il sistema elettronico che controlla le emissioni è lo Sme (Sistema monitoraggio emissioni), sistema automatico che in ogni momento è in grado di rivelare la concentrazione di due inquinanti».

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«I limiti di legge dell’emissione di ossido di carbonio sono circa 50 mg/m3, i limiti dell’ossido di azoto 150 mg/m3», continua Lorenzoni. Quindi, per il momento la centrale è ampiamente sotto ed entro i limiti.

«La combustione avviene bene, ma noi oltre al monitoraggio da remoto faremo anche misurazioni a camino due volte l’anno. Se i dati dovessero sforare, i proprietari hanno le 8 ore di tempo successive per comunicarlo sia alla Città Metropolitana sia all’Arpa e, se non lo fanno, hanno una sanzione penale».

La serata di mercoledì è stata molto calda come ha riferito il sindaco. Forse prima di scaldarsi inutilmente è meglio cercare di informarsi e capire.

Le foto della centrale (foto Diego Meggiolaro)

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